Il Consiglio Comunale non ha poi un gran valore da quando nel 1993 è entrata in vigore l’elezione diretta del sindaco. L’assemblea dibatte dell’universo mondo, propone ed è chiamata a pronunciarsi in modo decisivo soltanto su bilanci e variazioni, salvo poter revocare eventualmente la fiducia all’amministrazione in carica. Spesso e volentieri vengono votati, anche all’unanimità, degli atti (mozioni e ordini del giorno) che restano lettera morta perché gli impegni assunti non vengono poi mantenuti.
Sotto Covid, per mandare avanti comunque l’attività consiliare e nelle Commissioni permanenti, è stata introdotta la seduta a distanza, cioè la possibilità per un consigliere comunale di poter svolgere la propria funzione collegato in videoconferenza in ogni dove, anche dal posto di lavoro o dalla spiaggia come avvenuto.
Finito il Covid, però, questa possibilità è stata confermata ed è chiaramente diventata un trucco, soprattutto per la maggioranza, di avere garantito il numero legale e i numeri per votare questo o quel documento. Lo si è visto perfino nella seduta d’insediamento del Consiglio Comunale l’anno scorso quando è stata confermata la formula mista, ovvero in presenza o a distanza, ma chi era collegato a distanza non poteva per ragioni tecniche effettuare la votazione segreta (non per alzata di mano) nell’elezione delle cariche, compresa la presidenza dell’assemblea, con ina baruffa gigantesca in aula.
La formula mista oggi è un escamotage e non una garanzia di corretto funzionamento della missione politico-istituzionale che gli eletti dovrebbero portare avanti.
Il consigliere comunale Diego Guerrini mette il dito nella piaga e in un ordine del giorno, parla apertamente dei “trucchi” che la forma mista si porta dietro con i consiglieri che stanno lavorando e fanno finta di seguire i lavori, accendendo di tanto in tanto la videocamera, oppure, peggio ancora, mentre se ne stanno in vacanza o addirittura in auto mentre guidano (se neanche un consigliere comunale rispetta il codice della strada…). Ovviamente anche a distanza matura il gettone di presenza, sia per le sedute consiliare che per quelle di commissione.
L’ex sindaco propone una riorganizzazione della formula mista. Ma la realtà è che, non essendoci più le ragioni che l’hanno introdotta, andrebbe rimossa e non modellata a seconda delle convenienze.
Questo scandalo passa sotto silenzio perché, come noto, i politici fanno come gli pare puntando molto sul fatto che i cittadini non seguono, sono ignari di molti aspetti e dei “trucchi” che la politica può mettere in atto per il proprio tornaconto. Il Covid è passato e la politica ne ha mantenuto la parte che più gli fa comodo. Come sempre, del resto.
Questo “trucco” ricorda quanto succedeva in passato con le sedute che si prolungavano dopo la mezzanotte, anche di pochi minuti, e davano diritto (come oggi) al raddoppio del gettone di presenza e del permesso retribuito con l’assenza sul posto di lavoro per il secondo giorno. Un altro “trucco” che venne denunciato ripetutamente finché alla fine venne fatto un passo indietro. Lo stesso che si dovrebbe fare con la storia del collegamento a distanza che è un altro “trucco”.
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