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Corso Garibaldi, l’operazione “toppe” nella Settimana Santa se ne frega di riti, commercianti e turisti

Il cantiere aperto in corso Garibaldi per le "toppe" in vista dei Ceri

L’ironia corre ovunque e l’arrabbiatura dei commercianti di corso Garibaldi non accenna a placarsi. I lavori nel salotto buono della città proprio nella Settimana Santa sono una testimonianza di mancanza di attenzione, strategia e senso delle tempistiche. Da lunedì scorso, il corso è un cantiere, nonostante la pioggia che va e viene con il cielo plumbeo.

Gli operai sono al lavoro e a nulla sono valse le rassicurazioni dell’assessore allo Sviluppo Economico, Micaela Parlagreco, che aveva assicurato sul fatto che l’intervento sarebbe stato effettuato dopo Pasqua e in due giorni.

Sicuramente due giorni non sono minimamente sufficienti per sistemare le buche e gli avvallamenti lungo il corso, ponendo le famigerate “toppe” come ogni anno e nonostante i propositi di cambiamento della Giunta Fiorucci che ripercorre le stesse modalità di quelle precedenti.

Il rito delle “toppe” si scontra stavolta anche con i riti della Settimana Santa, tra il silenzio delle gerarchie ecclesiastiche che già domenica scorsa per la processione nella Domenica delle Palme hanno dovuto divide un tratto di strada con i partecipanti alla Spartan Race in un connubio pessimo tra sacro e profano. Il cantiere ricade mentre domani (giovedì 17 aprile) c’è la visita ai Sepolcri e venerdì la Processione del Cristo Morto.

Dei riti della tradizione, del turismo e dei commercianti evidentemente non interessa nulla agli inquilini di palazzo Pretorio.