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Diga sul fiume Chiascio, una svolta da far conoscere. Iniziative pubbliche per spiegare cosa cambierà

La diga sul fiume Chiascio

Svolta sul territorio, che coinvolge anche Gubbio, con la diga sul fiume Chiascio, che dopo quarant’anni vede all’orizzonte la sua attivazione tra forti aspettative e interrogativi su come trasformerà l’ecosistema. Conoscere da vicino l’invaso vuol dire acquisire elementi di giudizio e confrontarsi su come gestire una delle opere pubbliche più complesse e impattanti degli ultimi decenni in Umbria.

Per questo da Valfabbrica, che si affaccia sulla diga, arriva un segnale importante con il primo incontro pubblico dedicato all’invaso tra stato dell’arte e prospettive in programma oggi, venerdì 25 giugno, alle ore 18, presso il polo culturale. L’iniziativa, voluta dal sindaco Enrico Bacoccoli, rappresenta la volontà dell’amministrazione comunale di coinvolgere istituzioni, tecnici e cittadini sulle tematiche d’interesse generale. Da qui il ciclo di incontri pubblici sui temi del territorio, titolato “Incontriamoci per conoscere”, per condividere con la popolazione idee, progetti e proposte.

Per il primo approfondimento sulla diga si danno appuntamento a Valfabbrica, con l’introduzione del sindaco Bacoccoli e dell’assessore al Territorio, Camilla Barbero, il vicepresidente della Regione, Roberto Morroni, assessore alle Politiche agricole e agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria; i rappresentanti dell’Ente acque umbro toscano (Eaut) e della direzione del Governo del territorio, ambiente e protezione civile della Regione, esperti dell’università di Perugia.

Sono stati invitati i sindaci dei territori che sono in qualche modo direttamente coinvolti e interessati dalla diga. L’incontro prevede il dibattito pubblico con riflessioni e domande per chiarire quanti più aspetti di questa operazione. Per la diga di Casanuova si apre la fase che la vedrà entrare gradualmente in funzione come settima per capacità di invaso in Europa, al servizio di una vasta area.

Donatella Tesei, presidente della Regione, ha sottolineato come dall’attivazione trarranno molteplici benefici le comunità locali e l’economia regionale. La diga ha un volume previsto di 224 milioni di metri cubi di acqua, è in grado di mettere al sicuro per i prossimi 50 anni il territorio attraversato dal Chiascio da problemi di siccità o alluvioni. In 55 anni è costata complessivamente 100 milioni di euro. Nel 2013 sono stati stanziati altri 43 milioni per sistemare la sponda idraulica destra. Se ne parla fin dal 1920, quando si pensò che convogliare quelle acque avrebbe permesso di approvvigionare per sempre i terreni agricoli di nove province tra Umbria e Toscana.