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Documento unico di programmazione: il sindaco Fiorucci difende l’iter, per le minoranze è “inadeguato e offensivo”

Il Consiglio Comunale di Gubbio

L’Amministrazione Comunale, con il sindaco Vittorio Fiorucci, interviene per fare il punto sull’approvazione del Dup, il Documento unico di programmazione. Nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso mercoledì 27 novembre si sarebbe infatti dovuto discutere tale documento, che prevede un Piano triennale dei lavori pubblici con 21 milioni di investimenti.

“Come noto – spiega il sindaco – l’opposizione ha lasciato il Consiglio senza intervenire né partecipare al voto, barricandosi dietro a dichiarazioni stampa contenenti una serie di inesattezze e falsità. Il Dud presentato in Consiglio conta 160 pagine: si tratta di un documento completo, particolareggiato e contenente una visione di città proiettata al futuro e alla valorizzazione del suo grande patrimonio umano, sociale, artistico, culturale e folklorico. Aggiungo con orgoglio che quello stesso documento contiene un’attenzione mai vista fino ad oggi  per le fasce più deboli della nostra popolazione. Ebbene, premettendo intanto che i più, all’opposizione, sembravano ignorare l’esistenza del DUP, questo strano sconosciuto, già a suo tempo confuso con le linee programmatiche (mi chiedo come si possa pensare di programmare e pianificare il futuro di una città senza avere le basi di cosa sia un documento unico di programmazione), dalla registrazione video del Consiglio Comunale, che invito tutte le cittadine e tutti i cittadini a rivedere, emerge palese la volontà della maggioranza sia di dialogare con l’opposizione sia di  condividere i punti del documento, nonché di rispondere a tutte le obiezioni e le osservazioni. Il documento – prosegue Fiorucci – è stato messo a disposizione di tutti i consiglieri nei tempi e nei modi sanciti il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, affinché tutti avessero avuto il tempo di leggerlo,  capirlo e sollevare le giuste obiezioni qualora ci fossero state. Mi spiace dover dire, però, che, stante quanto successo, la sensazione è che all’opposizione o non sappiano leggere o non abbiano voluto farlo: la pigrizia amministrativa, per la quale tutto si puo’rimandare, non ci appartiene, ne siamo immuni. Ecco perché la maggioranza è rimasta sugli scranni, in attesa di ricevere le giuste obiezioni, ma erano le 13:45 e a quell’ora si sa, è più facile sentire il richiamo della…pancia, più che quello del Dup. Scegliere di abbandonare il Consiglio Comunale mascherandosi da ferventi oppositori è più facile, rinunciare all’esercizio democratico di una opposizione matura e costruttiva, anche. Addossare la responsabilità della mancanza di confronto e di discussione – chiude Fiorucci – o parlare di violata democrazia a chi ha strutturato responsabilmente e con  profondo senso del dovere istituzionale quel documento, è l’atto più ignobile che si possa commettere nei confronti della città e dei cittadini tutti”.

Le minoranze, compatte, passano al contrattacco con una nota da toni molto duri.

“Le affermazioni del sindaco, intrise di arroganza e disprezzo, dimostrano una visione distorta e preoccupante della democrazia locale. Accusare la minoranza di pigrizia amministrativa e ignoranza degli strumenti di programmazione non è solo falso, ma profondamente offensivo nei confronti di una rappresentanza che dà voce al 75 per cento degli eugubini, sistematicamente ignorati da una maggioranza che opera come un’oligarchia autoreferenziale. La gestione del Dup è stata un esempio lampante di scorrettezza amministrativa. I tempi di consegna inadeguati hanno impedito ogni approfondimento, violando principi basilari di trasparenza e correttezza amministrativa. La richiesta della minoranza di sospendere un’ora il Consiglio Comunale, avanzata per garantire un confronto serio e costruttivo alla presenza dell’amministrazione che stava via via lasciando i lavori del Consiglio Comunale, è stata respinta senza alcuna motivazione seria, confermando la totale chiusura ad un dialogo solo proclamato. Questo atteggiamento arrogante ed autoreferenziale rivela una visione del Consiglio Comunale, ridotto a un passacarte per decisioni già prese altrove da pochi eletti della maggioranza. Abbandonare l’aula è stata una scelta necessaria per denunciare un metodo che calpesta ogni principio democratico. Definire questa decisione come un abbandono del confronto democratico è una narrazione ipocrita che tradisce il tentativo di manipolare l’opinione pubblica. La realtà è ben diversa: la nostra protesta è stata un atto di responsabilità per smascherare un sistema di gestione che esclude deliberatamente il confronto e l’ascolto, con insinuazioni volgari e irrispettose che offendono non solo noi consiglieri ma l’intelligenza di tutti i cittadini e le cittadine che rappresentiamo. Le battute e le continue insinuazioni del sindaco sul richiamo della pancia sono l’ennesima dimostrazione di un atteggiamento sprezzante e inadeguato al ruolo istituzionale. Non accettiamo che il dibattito democratico venga deriso con ironie fuori luogo che offendono non solo la minoranza, ma l’intera comunità eugubina. Il continuo appellarsi del sindaco a uomo del fare si traduce in un’azione di mera censura che tradisce la sua incapacità di quella sintesi politica che dovrebbe appartenere ad un sindaco che ha il dovere di rappresentare tutti i cittadini e le cittadine e non solo la sua residuale parte politica. Ricordiamo al sindaco Fiorucci che il Consiglio Comunale non è un palco per la sua narrazione offensiva delle minoranze e delle sue prerogative, ma il cuore pulsante della democrazia cittadina che cerchiamo di tutelare contro questo atteggiamento dispotico chiuso all’ascolto e che non tollera nessuna obiezione neanche quando intrisa del più autentico spirito collaborativo. La sua continua delegittimazione del ruolo della minoranza è un’offesa al mandato che i cittadini e le cittadine ci hanno affidato e un tradimento dello spirito democratico. Ricordiamo che durante la discussione sul Dup (il dicumento di programmazione più importante), durante gli interventi dei consiglieri, non erano presenti ne il Sindaco, ne la maggior parte degli assessori e delle assessore, da qui la scelta consapevole, motivata ed argomentata di lasciare l’aula. Forse il sindaco prima di scrivere comunicati lanciando false accuse dovrebbe avere quanto meno il garbo, se non il dovere istituzionale, di ascoltare tutti gli interventi in Consiglio Comunale. Ci rivolgiamo agli eugubini: questa maggioranza vi ignora, non rappresenta la vostra voce e governa senza ascoltare oltreché senza conoscere l’abc della democrazia e dell’amministrazione. Noi, come minoranza, continueremo a batterci con determinazione per difendere il ruolo del Consiglio Comunale come luogo di confronto e decisione. La nostra lotta non è solo contro un metodo, ma per il futuro di Gubbio, una città che merita rispetto, trasparenza e partecipazione”.