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Elezioni regionali, quante promesse anche banali nei volantini e negli spot elettorali radiotelevisivi. Pochi manifesti

Ultime battute della campagna elettorale per le regionali in Umbria del 17 e 18 novembre. Si aggira lo spettro dell’astensionismo, la vera incalcolabile variabile per sapere chi verrà eletto in base soprattutto alla percentuale dei votanti.

Nei volantini che inondano le cassette della posta e negli spot televisivi e radiofonici sorprendono le banalità con le promesse perfino sul senso stesso del governo della Regione. Sono invece pochi i manifesti nelle apposite plance lungo le vie cittadine e periferiche.

Si parla di potere ai cittadini, di burocrazia e soprattutto di sanità. Tutti sanno che il giorno dopo le elezioni tutto resterà come prima e soprattutto che i cittadini non avranno alcun potere.

Gli spot sono ingannevoli e servono a illudere gli elettori, tanto da aprire ogni riflessioni sul senso del voto fino ad amplificare il rischio di un progressivo calo dei votanti come si è visto anche alle precedenti elezioni regionali in Liguria.

Le emittenti radiotelevisive incassano soldi e cercano di ingraziarsi il potere politico, magari confidando in finanziamenti pubblici quando la giostra elettorale si fermerà e qualcuno degli stessi che hanno acquistato spazi pubblicitari elettorali a pagamento daranno una mano per elargire soldi della Regione per campagne o iniziative.

Quanto si sente negli spot elettorali di tv e radio assomiglia al libro dei sogni con tante facili promesse non diverse dal passato e irrealizzabili, come la storia anche del governo regjonale insegna.

Gli investimenti economici negli spot