La discarica di Colognola compare in un altro filone d’inchiesta che coinvolge nuovamente l’ingegnere Raffaele Santini, dirigente responsabile del settore ambiente del Comune, stavolta con la funzionaria comunale Silvia Pagnottella, in quanto responsabile del procedimento sul frazionamento, che la magistratura definisce artificioso, mediante sette atti di proroga e, oppure, il nuovo affidamento dell’incarico di direzione tecnica degli impianti ecologici di Colognola alla società cooperativa locale Cooprogetti. Il pubblico ministro Carmen D’Onofrio della procura di Perugia, raccogliendo gli elementi d’indagine del Noe guidato dal maggiore Francesco Motta, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nel quale viene esclusa la richiesta di archiviazione. Sulla discarica, Santini e un tecnico della Cooprogetti sono già coinvolti, con altre otto persone, in un processo di primo grado per fatti che risalgono al 2011, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del maggio 2015, e che attorno a febbraio vedrà maturare i tempi della prescrizione, oltre alla precedente inchiesta su inadempienze emersa una decina di giorni fa dello stesso pubblico ministero D’Onofrio che chiama in causa il dirigente, tre tecnici della Cooprogetti e in quel caso anche il sindaco Filippo Mario Stirati.
PROCEDURE CONTESTATE. Questa vicenda ruota invece attorno alle procedure per l’incarico di direzione tecnica alla Cooprogetti e, in particolare, vengono contestate le procedure, i criteri e i punteggi di assegnazione che negli anni avrebbero favorito la cooperativa locale penalizzando altri due operatori che avevano partecipato alla gara. La premessa, nella notifica della procura perugina, è che la direzione tecnica della discarica di Colognola era risultata affidata alla Cooprogetti a partire dal 20 dicembre 2012, per la durata di due anni a seguito di una gara, e ci sono poi state sette proroghe motivate con l’esigenza di assicurare la continuità del servizio. Il magistrato ricostruisce tutte le proroghe. Si è poi proceduto, a seguito dell’indagine di mercato del giugno 2015, all’affidamento indicando l’offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio di aggiudicazione, oltre a requisiti di idoneità professionale che sarebbero stati modificati durante l’iter per assegnare l’incarico.
GAGLIARDI TORNA ALLA CARICA. La vicenda ha risvolti politici e potrebbe avere ulteriori ripercussioni giudiziarie poiché il consigliere comunale Francesco Gagliardi (centrodestra) già nel settembre 2015 aveva chiesto, con un’interrogazione discussa in aula, di azzerare tutti gli incarichi relativi alla gestione della discarisa, da quello del dirigente Santini alla Cooprogetti. L’avvocato Gagliardi è tornato a farlo anche adesso: la sua nuova interrogazione è inserita all’ordine del giorno della seduta consiliare fissata per giovedì prossimo a palazzo Pretorio.
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