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Esplosione a Canne Greche, le parti civili chiedono una sentenza “severa ma giusta” con alte cifre per il risarcimento danni

Le parti civili hanno chiesto questa mattina (lunedì 31 marzo) “una sentenza severa ma giusta nel chiedere giustizia come aspetto morale”, associandosi ai 100 anni complessivi di reclusione avanzati il 27 marzo scorso al collegio giudicante dal pubblico ministero Gemma Miliani (vent’anni per ciascuno dei 5 imputati), e cifre economiche altissime come risarcimento danni per la tragedia a Sette Strade in località Canne Greche. Nell’esplosione con incendio in un laboratorio per la lavorazione della cannabis light hanno perso la vita, il 7 maggio 2021, il diciannovenne Samuel Cuffaro e la cinquantaduenne Elisabetta D’Innocenti, con altri tre feriti di cui due gravi. Chiesti oltre un milione per la famiglia Cuffaro e oltre un milione anche per i familiari di Elisabetta, con i legali Mario Monacelli e Marco Luigi Marchetti, mentre per il giovane Cacciapuoti, salvo per miracolo, assistito dall’avvocato Francesca Pieri, sono stati chiesti due milioni, oltre a 200mila euro per il papà Biagio e 200mila euro per la mamma Patrizia Manuali. «Le ragioni della costituzione di parte civile dei familiari di Samuel Cuffaro – ha detto il loro legale Ubaldo Minelli – non sono di carattere economico perché sappiamo fin dall’inizio che tutti gli imputati sono nullatenenti e non hanno nulla da perdere».

L’udienza in Corte d’Appello a Perugia, presieduta dal giudice Carla Maria Giangamboni, ha visto le parti civili sottolineare, dalle 9.15 alle 13.30, tutte le responsabilità degli imputati Alessandro Rossi (35 anni, legale rappresentante di Greenvest e Green genetics) e il fratello Luciano Rossi (37 anni, gestore di fatto di entrambe le società), Gabriele Muratori (31 anni, legale rappresentante della Green genetics) e la sorella Maria  Gloria Muratori (27 anni, legale rappresentante della Greenvest), Giorgio Mosca (45 anni, proprietario dell’immobile in cui si è verificata l’esplosione e considerato anche lui socio occulto e gestore di fatto di entrambe le società).

Il 10 aprile è fissata la discussione delle difese degli imputati e il 29 maggio le repliche con a seguire la camera di consiglio per la decisione. Il collegio può decidere anche sull’aspetto economico, optando se riconoscere o meno il risarcimento con la relativa quantificazione che può essere rimandata in sede civile.