L’ex mattatoio comunale in via della Piaggiola, diroccato e transennato ormai da lunghi anni, è al centro di un intervento della professoressa Maria Vittoria Ambrogi.
“Si sente parlare dell’utilizzo dell’ex mattatoio, una volta ristrutturato, per accogliere – scrive la professoressa Ambrogi – un mercato di prodotti locali, bar e ristorante, ma sarebbe bene che i cittadini fossero informati su certe scelte importanti che riguardano il cambio d’uso di un manufatto di archeologia industriale. La mia è una battaglia contro i mulini a vento, ma voglio ricordare che nel passato si esprimeva la volontà che quella struttura venisse utilizzata per dare degno completamento al Sentiero francescano della pace, dal momento che Francesco nel suo cammino da Assisi a Gubbio, per entrare nella nostra città, aveva varcato la Porta San Pietro sita alla fine della strada ove nel 1891 venne costruito il mattatoio, opera dell’ingegnere Mischianti, abbandonato nel 1999 per il nuovo mattatoio ubicato in zona Coppiolo. Già nel 2017, in occasione del progetto L’oro di Gubbio, strategie di rigenerazione urbana, l’architetto Frayrie aveva inserito nel master plan la possibilità che l’ex mattatoio, vista la presenza del Sentiero francescano della pace e del turismo francescano, potesse essere un luogo di ospitalità, di conferenze, ricerche legate a San Francesco. A queste realizzazioni potrebbero essere aggiunti la proiezione di film sulla vita del santo, l’utilizzo di soluzioni multimediali come display touch, supporti braille e lingua dei segni, spazi espositivi, diffusione di musiche medievali o melodie come Fratello sole sorella luna, creazioni di realtà virtuali immersive emozionali, come ho avuto esperienza di vivere in Spagna, bookshop, punto di ristoro. Coinvolgendo esperti potrebbero essere suggerite altre idee interessanti. Non sarebbe il caso di progettare soluzioni più coinvolgenti dal punto di vista culturale, che arricchiscano la città, anche in vista dell’ottavo centenario della morte di San Francesco? Si potrebbe così evitare di lamentarci della scarsa considerazione in cui viene tenuta la nostra città in riferimento al suo indiscutibile valore francescano”.
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