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Faggioli torna a dettare legge al “Fagioli”: 12esima vittoria del fuoriclasse fiorentino lungo il Bottaccione

Il podio del Trofeo Fagioli 2021

Tre anni di attesa, due edizioni sul gradino d’onore del podio, con l’aggiunta della medaglia d’argento al collo al Masters. Ma alla fine Simone Faggioli ha saputo rompere l’incantesimo e riprendersi il trono eugubino, conquistando l’edizione numero 56 del Trofeo “Luigi Fagioli”, contraddistinta da un brutto temporale di primo mattino che ha finito per rimescolare le carte e rendere più dura la vita a piloti e meccanici. Faggioli stesso ha ammesso di aver faticato più del previsto: ha chiuso col miglior tempo la prima manche (1’33.45), s’è dovuto accontentare del secondo nella manche pomeridiana (1’34.72), ammettendo di non essere riuscito a spingere come avrebbe voluto. “Il tracciato era molto scivoloso, sentivo di non essere a posto e non sono riuscito a spingere, pur provando a farlo. Soprattutto non mi sono piaciuto negli ultimi tornanti, dove avrei potuto fare meglio, ma alla fine quando arriva la vittoria e i punti per il campionato va sempre bene”. Un campionato italiano che Faggioli ha ormai in tasca, poiché Christian Merli pur vincendo la seconda manche dovrebbe cercare di vincere tutte e quante le singole prove da qui alla fine della stagione. “La cosa più importante – riprende Faggioli – è essere tornato alla vittoria in una gara che per me ha un valore molto particolare. La dedica a Raimondo Saldi, un amico che se n’è andato troppo presto, e di cui ogni anno che passa sento di più la mancanza”.

LA TOP TEN. Merli, che ha pagato soprattutto un rendimento un po’ altalenante al mattino, ha comunque di che essere soddisfatto. “Quando perdi da Simone puoi solo complimentarti con lui, sai che è un avversario troppo forte, e pur se le azzecchi tutte è durissimo da battere. Vero c’è che oggi c’ho messo un po’ del mio, faticando tantissimo al mattino. Abbiamo qualche problema in fase di accelerazione, se non riusciamo a sistemare le cose sarà dura competere al meglio da qui a fine stagione, sia nell’italiano che nell’europeo. Nel pomeriggio credo di essere andato un po’ meglio, anche se il crono finale (1’34.57) non mi ha soddisfatto appieno”. Sul podio, come già nell’anno passato, sale anche Domenico Cubeda, l’unico in grado di tenersi a una distanza non troppo siderale dai tempi dei due fuoriclasse delle corse in salita. Alle loro spalle Achille Lombardi e Luigi Fazzino, che essendo under 25 si è aggiudicato anche il primo trofeo dedicato alla memoria di Marcello Cecilioni. Settimo assoluto Angelo Marino, quindi menzione di merito per il francese Sebastien Petit, tornato a Gubbio dopo l’esperienza del Masters 2018, ottavo assoluto con la sua Nova Proto 4×4 in pieno sviluppo tecnico. A chiudere la top ten Giancarlo Maroni jr. e Samuele Cassibba.

EUGUBINI IN CHIAROSCURO. Gianni Urbani, miglior pilota eugubino al traguardo (13esimo assoluto e vincitore tra i CN), ha conquistato per il secondo anno di fila il trofeo che ricorda Mauro Rampini. “Non sono molto soddisfatto della prestazione in sé – ha commentato Urbani – poiché la macchina da qualche gara continua a dare dei problemi. So che avrei potuto far meglio, alla fine mi resta questa bella soddisfazione e la consapevolezza di aver fatto il massimo”. Ma in casa Urbani c’è anche Riccardo, all’esordio assoluto al volante di una Wolf e 17esimo al traguardo. “Avessi avuto altre due manche avrei potuto girare sui tempi che mi sarebbe piaciuto fare, ma non è mai facile salire su una macchina e portarla subito al limite”, ha commentato Riccardo, comunque soddisfatto del suo esordio in questa nuova veste. Luca Bazzucchi, habitué del Bottaccione, ha chiuso 19esimo assoluto, pur ammettendo di essere andato al di sotto delle proprie aspettative. Giornata nera, infine, per buona parte della pattuglia degli eugubini: Alex Picchi, alla prima assoluta al “Fagioli”, è incappato in un errore dopo poche centinaia di metri di gara 1 che l’ha costretto al ritiro. Errore fatale in gara 2 per Paolo Biccheri, che era in lotta per la vittoria di classe e di gruppo nei Racing Start, ma che ha vanificato il suo week-end di gara con un errore a Settecamini che lo ha costretto a sua volta allo stop. Proprio il poco grip dell’asfalto, eredità del temporale che si è abbattuto su Gubbio intorno alle 7 del mattino, ma rimescolato le carte, causando anche diversi errori con conseguenti stop alla gara dopo che nella giornata di sabato tutto era filato via senza intoppi. Coppa delle Dame alla siciliana Martina Raiti. Tra le storiche affermazione per Giacinto Giacchè che si è imposto di misura su Marco Naibo.