Il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza la variazione di bilancio sulla tappa del Giro d’Italia da 150mila euro, di cui 64mila concessi dalla Fondazione Perugia (lo stesso importo dato per la tappa umbra del 2024), 45mila dalle sponsorizzazioni e il resto dall’organizzazione.
Dalla Regione Umbria non sono arrivati soldi, nonostante i 130mila euro promessi dalla precedente Giunta Tesei ed esclusi dalla Giunta Proietti.
L’operazione è stata salvata dall’intervento dei privati e il Comune di Gubbio ha perso l’occasione per avere qualche soldo da reinvestire visto che quando ha presentato la tappa eugubina della corsa rosa ha fatto esplicito riferimento al contributo che la destra in Regione aveva assicurato ma non adottato ufficialmente in alcun atto deliberativo.
Critiche le minoranze per l’occasione persa.
Da un giornalista esperto come Massimo Boccucci ci si aspetterebbe almeno che venga specificato quale sia la Fondazione che ha stanziato 64mila euro. Un’informazione basilare, non un dettaglio. Invece, come troppo spesso accade, si lascia il lettore nell’ambiguità. L’esperienza, evidentemente, non fa rima con competenza. Ma tanto questo commento verrà cancellato, come sempre: non sia mai che qualcuno faccia notare che il giornalismo si fa con i fatti, i nomi e la trasparenza.
Il comune cerca soldi dai privati, come se non bastasse quelli che prende, vedi aumento Tari. Sono vergognosi
Nessuna ambiguità. La Fondazione è specificata. Da anni non si chiama più Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, ma Fondazione Perugia.
Ineccepibile.
La facciamo breve.
L’articolo è stato pubblicato 10 ore fa e modificato 9 ore fa. Il mio commento è precedente alla modifica.
Quindi sì: il riferimento alla Fondazione è stato aggiunto dopo la mia segnalazione.
Far finta che l’informazione ci fosse da subito è poco serio. E aggiornare un testo senza dichiararlo è una pratica scorretta, punto.
Scusate, ma voi avete visto la partenza da Gubbio su qualche rete televisiva? Perché nonostante i miei sfirzi con il telecomando la posizione più vicina dei corridori a Gubbio si trovava fra Lisciano Niccone e Mercatale, me sà che la grande vetrina aveva le tende chiuse. 🤔
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