Giuseppe Colaiacovo con il romanzo Le signore del branco (Anicia editore) è tra i dieci finalisti della decima edizione del Premio Letterario di Poesia e Narrativa “Città di Arcore” in ricordo di Alessandro Manzoni.
L’imprenditore eugubino è stato scelto nella sezione Libro edito, romanzi o racconti. Con lui sono in finale Marco Antonelli con l’opera Favonio, Massimo Bertarelli con Rosso d’Ischia, Adriano Colombo con Quando il destino mescola le carte, Cristina Lora Figli di un unico blu, Roberta Nacci con Andalusa, Antonio Orlando con Il senso della giustizia, Davide Sacco con Il pallone dei miracoli, Piero Sesia con Dinamite e Paolo Zupa con Luna crescente.
Fondato nel 2015, il Premio “Città di Arcore”, ideato dal poeta e dallo scrittore Cheikh Tidiane Gaye, si prefigge di promuovere la cultura tramite la letteratura e in tutte le sue forme espressive, con la volontà di scoprire nuovi talenti. I vincitori verranno ufficializzati il prossimo 7 settembre, alle 15, presso La Villa Borromeo – Parco Borromeo. La giuria, presieduta dal fondatore Cheikh Tidiane Gaye, è composta da Silvia Calzolari, Emanuela Dalla Libera, Franca Donà, Paola Melis, Letizia Rossi, Enrico Sala e Rosa Spadafora.
“In una Gubbio assediata dagli echi della storia d’Italia – riporta la descrizione del romanzo Le signore del branco -, una famiglia vive la propria epopea, fatta di gesti quotidiani e valori che resistono al tempo, lutti e amori osteggiati, malattie e tradimenti, sogni premonitori e successi imprenditoriali. A raccontarcela sono tre donne, tre lupe dei “branchi” dei K e degli M: la signora K, figura mitica che custodisce la cultura familiare; la signora M, presenza tranquilla e sensibile, ma non estranea all’astuzia; Dora, figlia della Repubblica in bilico tra libertà e desiderio di accettazione. Nei loro occhi, l’universo chiuso, quasi ermetico, di Gubbio brilla quanto i grandi eventi del Paese; le speranze e le delusioni personali bruciano più del piombo che ferisce le strade. Perché forse dentro al branco si sta stretti, ma fuori dal branco”.
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