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Graziella Fioriti: “Non ne potevo più, maltrattava tutti”

Via Cristini dopo il delitto

La conoscono tutti Graziella, che ha lavorato una vita all’ufficio postale cittadino. Così come il marito Enzo, che aveva fatto l’imprenditore edile. Lei un carattere forte e una bella presenza, poiché sempre molto curata. Ieri pomeriggio ha deciso lucidamente di liberarsi di lui senza alcun indugio. “Non ne potevo più, la situazione era diventata insostenibile. Trattava male tutti, me e nostro figlio. L’ho ucciso e non me pento”, ha raccontato agli inquirenti. Nella loro casa di via Cristini improvvisamente, verso le ore 16, secondo la ricostruzione, ha preso a coltellate sul collo il marito che è caduto esanime a terra in una pozza di sangue. Maria Graziella Fioriti, 76 anni, è stata interrogata a lungo in caserma a Gubbio, insieme al figlio cinquantaduenne Piergiorgio rientrato a casa dopo l’accaduto, probabilmente chiamato dalla madre, e visibilmente provato dalla situazione che s’è ritrovato davanti. Enzo Bei Angeloni, 79 anni, giaceva lungo e disteso. In quei concitati momenti hanno preso il sopravvento le emozioni forti di fronte all’irreparabilità della situazione. I due anziani coniugi vivevano in pieno centro storico, nel quartiere di San Giuliano, nei pressi della chiesa di San Giovanni e della taverna ceraiola dei sangiorgiari. Passavano buona parte delle giornate a spasso nei paraggi e spesso in un bar della zona dove erano soliti intrattenersi parlando anche con amici e conoscenti. Lui era gravemente malato, tanto da convivere con l’ossigeno che lo accompagnava tutto il giorno.

RICOSTRUZIONI. Si è presentata una scena drammatica ai Carabinieri della Compagnia di Gubbio che si sono recati sul posto con il capitano Fabio Del Sette avvertiti dalla stessa donna che ha fornito ogni particolare dell’accaduto. Le indagini sono state avviate cercando di mettere assieme quanti più elementi, fino alla decisione assunta dal magistrato di lasciar andare la donna a casa del figlio visto che è stata posta sotto sequestro l’abitazione di via Cristini dove si è consumato il delitto. La notizia ha fatto rapidamente il giro della città, anche perché i fatti di sangue sono rari nella comunità eugubina. In tanti hanno ricordato subito la famiglia protagonista di questa drammatica storia, soprattutto “la Graziella delle Poste” come veniva chiamata. Il caso viene gestito dalla Procura della Repubblica di Perugia con il pubblico ministero Manuela Comodi e sul posto si sono portati, per i rilievi, la polizia scientifica e il medico legale Pamela Bianchi, oltre alla presenza dei vigili urbani insieme ai carabinieri. E’ intervenuto anche il 118 con la constatazione del decesso perché per Enzo non c’era più niente da fare, mentre la moglie è stata trovata in casa e trasportata presso la caserma di via Leonardo da Vinci a disposizione dell’autorità giudiziaria per essere ascoltata. Il corpo di Enzo Bei Angeloni è stato trasferito a Perugia per l’autopsia.

REAZIONI. Si sta scavando, anche nel tam tam tra la gente, nella vita dei due anziani coniugi, insieme ormai da tantissimi anni e molto conosciuti per le rispettive attività professionali portate avanti per lunghi anni. E’ riemerso nei racconti popolari una recente vicenda che non era passata inosservata: lui si era ritrovato in casa a fumare e il mozzicone di sigaretta aveva inavvertitamente causato un incendio con l’intervento dei vigili del fuoco. Ieri questa storia domestica è stata rilanciata nei ricordi legati alla coppia. Nessuno poteva immaginare un epilogo del genere e anche per questo le reazioni sono state di assoluta sorpresa e sconcerto non soltanto attorno alla loro casa. Una volta intervenute le forze dell’ordine, il vicolo dell’abitazione è stato transennato con il nastro bianco e rosso con l’accesso rigorosamente vietato a mezzi e persone, compresi i parenti in lacrime che hanno raggiunto il posto cercando di capire cosa fosse successo esattamente. Nelle prossime ore si chiariranno altri aspetti della vicenda con le decisioni sul destino della signora Graziella che non è stata sottoposta al regime di arresto. Il sindaco Filippo Mario Stirati è rimasto turbato e ha rilasciato poche parole di commento alla tragedia: “C’è in tutti noi un grande sconcerto perché la nostra è una comunità tranquilla che raramente ha conosciuto tragedie come questa. Fortunatamente a Gubbio le cronache non raccontano molti fatti di sangue che certamente destano inquietudine. Sono stato avvisato dell’omicidio dai vigili urbani, sembra trattarsi di un litigio in famiglia avvenuto in un vicolo abbastanza noto e frequentato”.