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Gubbio, c’è l’Arezzo al “Barbetti”. Si torna al 4-3-2-1 con De Simone in panchina che vuole sfatare il tabù vittorie

Stadio "Pietro Barbetti" (foto As Gubbio 1910)

Il Gubbio torna in campo oggi (mrtedì 5 marzo): al “Barbetti” è atteso l’Arezzo (ore 20:45) per il turno infrasettimale. Piero Braglia riproporrà il 4-3-2-1, dopo essere passato alla difesa a tre nella sfida esterna con la Juventus Next Gen pareggiata 2-2, anche perché l’Arezzo gioca con la difesa a quattro e Braglia difficilmente sfiderà Indiani su un terreno tattico diverso. All’andata gara rovente decisa da Guccione all’88’ tra un rigore sbagliato da Mercadante, più le espulsioni di Chierico e Portanova.

I due veterani della Serie C, il tecnico rossoblù classe 1955 e quello amaranto del ’54, hanno vinto tanto tra i 6 campionati di Braglia per 5 promozioni e le 10 del rivale. Sono amici, si stimano profondamente parlando benissimo l’uno dell’altro. L’incrocio è decisamente importante perché il Gubbio difende il quinto posto dopo 5 punti nelle ultime 3 partite e tenendo il Perugia nel mirino per dare l’assalto al quarto coi grifoni a +4, mentre l’Arezzo è reduce dal 3-0 rifilato all’Ancona e nell’ultimo trittico di punti ne ha fatti 7 con la voglia dichiarata di salire ancora.

Braglia ritrova Bernardotto assente da un mese (favorito su Desogus per fare da terminale offensivo) e Bumbu che ha debellato l’influenza, mentre sono indisponibili per squalifica Corsinelli e Udoh, oltre a Mercadante ancora infortunato (si sta curando a Cesena) e con Signorini destinato alla panchina (potrebbe rientrare nel posticipo di lunedì prossimo 10 marzo al “Manuzzi” contro la capolista Cesena.

Anche Braglia è squalificato: tocca quindi al vice De Simone andare in panchina e provare a sfatare il tabù, visto che con lui dalla stagione scorsa sono arrivati solamente 4 pareggi e altrettante sconfitte quando è stato chiamato a sostituire l’allenatore. Nell’Arezzo sono indisponibili Ekuban e Polvani. Fare pretattica accomuna i due tecnici, entrambi fumantini e con un carattere particolarmente forti che emerge nelle varie situazioni, specialmente quando c’è da mandare segnali chiari e forti.

Arbitra Mattia Drigo di Portogruaro, al secondo anno in Lega Pro.