Gaetano Fontana è stato presentato oggi pomeriggio (martedì 10 dicembre) come nuovo allenatore del Gubbio nella sala stampa del “Barbetti”. Accanto a lui il direttore sportivo Alessandro Degli Esposti. Esordirà domenica prossima, 15 dicembre, alle ore 17:30 in casa contro la Spal.
“Quando c’è l’intenzione di cambiare non è mai semplice per una società e un direttore – ha detto Fontana -, essendoci la voglia e l’intenzione di proseguire per tanto tempo. Sono vicino a Taurino, ho vissuto anch’io qualche esonero e so quello che sta passando in questo momento. Mi ha lasciato una grande responsabilità e una squadra a cui ha dato la cultura del lavoro. Ho preso situazioni ben peggiori di questa”.
Avrà come vice Alessio Rubicini, 43 anni, già negli staff di Spezia, Cagliari, Spal e Arezzo, mentre è atteso anche il preparatore atletico.
“Porterò avanti un discorso nuovo – ha proseguito -, ma non inventerò nulla, sapendo che c’è sempre da aggiornarsi. La squadra si trova in una condizione precaria, ho intenzione di far scaricare lo zaino pieno di alibi. L’obiettivo è recuperare salute e rimettere la macchina in carreggiata”.
L’arrivo del nuovo tecnico si misura con la situazione dell’organico: Di Massimo si è aggregato al gruppo a ritmi ridotti e ci vorranno ancora due settimane. Rovaglia ha avuto uno strappo e ha ripreso a camminare, rientrerà a gennaio come Faggi. Giovannini resterà fuori a lungo. Proietti è squalificato e ha un problema muscolare, ne riparleremo la prossima settimana. Franchini ha un risentimento muscolare, ma non dovrebbe essere niente di serio, mentre Rosaia ha problemi alla caviglia e viene monitorato. Torna Iaccarino dalla squalifica e D’Ursi gioca con il solito problema al menisco e la terapia conservativa sta dando buoni riscontri.
Quanto volte ha visto la squadra? “La seguo dall’inizio della stagione, vivo ad Ascoli ed ero in tribuna già in Coppa Italia. L’ho seguita dal vivo e in tv. Per tanti motivi il Gubbio sta viaggiando al di sotto dello standard di ogni singolo giocatore. Ci sono elementi forti indisponibili ma non deve rappresentare un alibi. Il piacere è averli tutti a disposizione, tuttavia non deve rappresentare una scusa neanche per me. Dobbiamo lavorare per riuscire a ottenere quello che serve. I momenti passano per tutti i giocatori, non guardo la carta d’identità e non ho preclusioni per nessuno. Dai senatori mi aspetto che siano portatori sani, sono stato capitano e se giocavo o meno l’atteggiamento non cambiava. Ci vuole tempo, c’è da lavorare, chiederò ai giocatori di fare qualche seduta in più. Non si ottiene tutto e subito. Non mi sento arrivato, porto stimoli. Conosco Rocchi che ha lavorato con me, altri invece li ho incrociati da avversari”.
Quale modulo e che prospettive? “Me lo diranno i giocatori, ho chiesto a loro di farmi sapere cosa vogliono da me. I miglioramenti devono arrivare durante il lavoro settimanale. I ragazzi devono scoprire cose che non hanno mai fatto fino a oggi”.
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