Un cordoglio senza limiti attorno a Corrado Cerafischi, se n’è andato a 77 anni all’improvviso questa mattina (venerdì 9 maggio) alle prime luci dell’alba in casa, nella zona di Ferratelle. Un violento attacco cardiaco l’ha stroncato. Lascia la moglie Bruna, i figli Mirko, Erika e Claudia, la nuora Cinzia, i generi Daniele e Matteo, i nipoti Maya, Alex, Alessandro, Pietro e Giovanni. Lascia una comunità sgomenta.
La camera ardente è allestita nella chiesa di Santa Croce della Foce e domani (sabato 10 maggio, ore 15) i funerali saranno celebrati a San Domenico.
Per restare a Gubbio, quando fortissimo terzino sinistro d’attacco negli anni ’60 e ’70 era stato attenzionato dai club di Serie A e soprattutto a Foggia dal tecnico Tommaso Maestrelli che l’aveva visto in ritiro a Gubbio con la squadra pugliese promossa in A e che vincerà poi lo scudetto con la Lazio dove l’avrebbe portato volentieri, preferì essere profeta in patria. Disse no anche al Pisa, a cui il Gubbio con il commendatore Paolo Pozzolini l’aveva ceduto per un sacco di soldi. In Toscana c’era stato qualche giorno in ritiro con i nerazzurri, condividendo la camera con un certo Marco Tardelli, per poi tornarsene in treno a casa. Ha preferito dominare il vecchio campo sportivo di San Benedetto, per tutti la Fossa dei Leoni. Giocatore, allenatore e vice di Giampaolo Landi quando i rossoblù il 17 maggio 1987 salirono in C2 vincendo lo spareggio al Curi contro il Poggibonsi.
Ha giocato anche con Foligno e Spoleto, ha allenato nei dilettanti pure Città di Castello, Spoleto, Tiberis Umbertide, Valfabbrica e altre squadre. La carriera di allenatore, prima nelle giovanili rossoblù e da vice tecnico in prima squadra ai tempi di Landi e Francesco Giorgini (che sarà ai funerali) nella C tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del decennio successivo.
“Una gloria rossoblù”, lo ricorda il presidente del Gubbio, Sauro Notari, che ne piange la scomparsa. Cordoglio dalla Famiglia dei Santantoniari.
Il dolore ha travolto i suoi vecchi compagni di squadra, da Lele Rossi a Leo Pierotti, Gianni Francioni, Antonio Ferrari, il perugino Renzo Cenci, che si ritrovavano spesso con lui a cena rendendo forte un’amicizia andata sempre oltre il terreno di gioco. L’ex sindaco Pier Luigi Neri ricorda “la partita d’esordio di Corrado con l’Audax, la squadra parrocchiale di San Martino nel 1961. Giocavamo contro l’Intrepida, entrammo in campo in 9 con due fuoriquota, Cerafischi e Gaggiotti appena quattordicenni. Corrado con il suo magico sinistro sembrava un brasiliano. Eravamo amici”.
Candido Di Felice, beniamino del Gubbio di fine anni ’80 per la straordinaria qualità, evidenzia come sia stato un “grande uomo, lo ricordo con tanto affetto”.
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