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I LeD rivendicano i meriti per i lavori al museo degli Antichi Umbri e attaccano l’assessore Spartaco Capannelli, già in Giunta con Filippo Mario Stirati nel 1997

I LeD (Liberi e Democratici) ogni tanto si fanno sentire, sulla spinta di quello che hanno lasciato con l’ex sindaco Filippo Mario Stirati a fare da collante della memoria storica nella quale non è compresa la sconfitta elettorale che ha consegnato Gubbio alla destra dopo 78 anni. Ora rivendicano i meriti per l’inizio dei lavori di allestimento dello spazio dedicato agli Antichi Umbri. Nessun riferimento alla parte economica di tutte le operazioni programmate che hanno gettato la città nel caos e lasciato buchi economici ovunque (stando a quanto sostenuto più volte dall’attuale sindaco Vittorio Fiorucci). Parte un attacco forte al potente assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Spartaco Capannelli, che i LeD definiscono “intellettualmente disonesto” sebbene venga da sinistra come i LeD ricordandone i trascorsi da assessore all’Urbanistica con Ubaldo Corazzi sindaco e di cui, guarda caso, il vice era proprio Stirati.

I LeD, ora in mano allo stesso Stirati (che evidentemente non prende in considerazione il pensionamento dalla politica e ogni tanto riappare per tagliare nastri insieme all’attuale Giunta) e ai suoi pupilli (Simona Minelli ex assessore alle varie ed eventuali e Valerio Piergentili chiamatosi fuori dalle ultime elezioni per tornare sulla scena come coordinatore del movimento), ricordano sul museo degli Antichi Umbri che “questo progetto ha preso corpo, sotto tutti i punti di vista, con il sindaco Filippo Mario Stirati. Intanto, con la scelta del professor Augusto Ancillotti (portato nell’agone elettorale per fargli fare un figuraccia che non meritava e poi accantonarlo, ndr) che, anche grazie alle azioni positive dell’Irdau, da assessore alla cultura ha fatto delle Tavole Eugubine un asse portante delle nostre politiche. Con noi è nata l’idea di un museo degli Antichi Umbri a dimostrazione che, a dispetto di una sciatta e superficiale retorica del praticone, le idee contano, non bastano, ma sono pregiudiziali e feconde; la soluzione di individuare l’Archivio storico comunale come sede è una nostra intuizione, in seno ad una visione organica di ulteriore qualificazione del complesso monumentale anche attraverso risorse intercettate, in prosieguo di tempo, per gli Arconi e per piazza Grande; i fondi per gli Antichi Umbri sono stati individuati dal sindaco Stirati nella strategia di Area Interna del Nord-Est dell’Umbria e successivamente nel bilancio comunale è stata garantita la copertura finanziaria relativa agli ulteriori costi; è stata
attivata la progettazione e la non semplice procedura autorizzativa nonché lo spinoso spostamento dell’Archivio storico comunale, provvisoriamente presso la biblioteca dei Canonici Regolari Lateranensi di San Secondo, programmando la definitiva sistemazione del patrimonio archivistico statale e comunale nei locali dell’ex convento di San Pietro. Tutte queste operazioni, connotate da fatti concreti e da atti eloquenti, stanno dentro una lucida visione di città e di valorizzazione del patrimonio storico-monumentale e culturale. L’attuale
Amministrazione chiude questo cerchio e non vediamo come potrebbe essere diversamente. Quello che colpisce è la disonestà intellettuale dell’assessore Spartaco Capannelli, il quale non ha fatto il sia pur minimo riferimento all’enorme lavoro che lo ha preceduto e a chi gli ha consegnato 0su un piatto d’argento un’opera egregia. Non potendo gettare ombre e dubbi, come ha fatto su altri non meno significativi e straordinari interventi, in questo caso utilizza il silenzio. Noi siamo ben contenti che la città si doti di uno spazio esperienziale attraverso il quale si esalti un altro formidabile pezzo dei suoi tesori culturali. Rileviamo, peraltro, che il riconoscimento Unesco alle Tavole eugubine, ove vada a buon fine com’è nei nostri desideri, scaturirà dal dossier presentato agli uffici preposti del Ministero della Cultura dall’Amministrazione Stirati nell’estate del 2023. L’intelligenza dei cittadini va rispettata con la verità, la linearità dei comportamenti, la correttezza istituzionale, la serietà di un’informazione che contempla, come più volte ribadito dal presidente Mattarella, un popolo informato”.