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Il comitato No Css irrompe sui cambi di casacca in Consiglio Comunale: “Manca e Vergari vogliono indebolire Stirati”

Palazzo Pretorio sede del Comune di Gubbio

Nel dibattito politico e nei cambi di casacca interni al Consiglio Comunale, che non risparmiano maggioranza e opposizione, irrompe anche il comitato No Css che collega le ultime scelte di Giovanni Manca e Giorgia Vergari di lasciare la coalizione del sindaco per entrare nel Pd con la vicenda delle richieste delle cementerie Barbetti e Colacem, oltre che del gruppo Maio Tech Srl, in materia di ambiente anche se le procedure di autorizzazione sono esclusivamente in mano alla Regione e il Comune non ha voce in capitolo, a meno che il sindaco Stirati non decida di intervenire con una propria ordinanza aprendo un contenzioso legale. Nella maggioranza di Stirati ci sono peraltro altre posizioni contrastanti e divergenti sulla questione, come evidenziato anche nel comunicato sul danno d’immagine diffuso da tre componenti della coalizione.

Il comitato No Css dà una sua lettura alle decisioni prese di Manca e Vergari: “711 parole per giustificare il passaggio dei consiglieri comunali Manca e Vergari all’opposizione del Sindaco Stirati e per nascondere ciò che noi riteniamo la vera motivazione, quella che da oltre un anno mette in fibrillazione la guida istituzionale del Comune di Gubbio: il no del sindaco Stirati a bruciare Css nelle cementerie Barbetti e Colacem. I consiglieri comunali Manca e Vergari si chiedono ‘se non ora quando?’. In questa domanda si racchiude tutto ciò che sta succedendo a Gubbio, ora. E quando, se non ora, può essere più efficace assestare l’ennesimo scossone al sindaco Stirati se si perseguono interessi diversi da quelli di tutti? Gli eugubini però lo sanno cosa sta succedendo, ora. Sanno che rendere più debole il sindaco, ora, significa rendere più forti i cementieri e i loro interessi, l’assessore Morroni e i suoi interessi, e tutti quelli che in giro per l’Italia hanno come propri interessi che le cementerie di Gubbio diventino i forni in cui bruciare rifiuti e risolvere i problemi di smaltimento di chissà quante regioni e garantire chissà quanti affari a chissà quali soggetti. E a chi importa dei probabili danni alla salute, all’ambiente e all’economia, che riceverà in cambio Gubbio A chi importa del danno, non solo alla sua immagine, ma alla sua sostanza, ai bambini, alle donne e agli uomini che qui vivono e lavorano? Cosa vogliono in realtà i consiglieri Manca e Vergari, che, nonostante siano stati eletti con un impegno chiaro su rifiuti Css e cementerie, passano al Pd che ha posizioni opposte? Perché abbandonano il Sindaco Stirati? Forse perché chiede un ambiente sano per i suoi cittadini e per tutti? Forse perché ha messo al centro la tutela della salute degli eugubini Forse perché ha attivato una strategia innovativa democratica e partecipativa come l’Ecodistretto Forse perché è impegnato a costruire con l’area interna, prospettive di sviluppo durevole e sostenibile per questa città? O forse perché ha chiesto la Valutazione di impatto ambientale sui progetti meramente speculativi di Barbetti e Colacem? Ora ci chiediamo: a chi giova tutto questo? A chi giova indebolire la massima istituzione cittadina e la politica in presenza di interessi di parte fortissimi? L’assemblea consiliare dovrebbe essere garanzia di rappresentanza e tenuta democratica, espressione della comunità e delle istanze dei cittadini. I cittadini di Gubbio hanno detto forte e chiaro cosa chiedono: chiedono tutela del loro diritto alla salute e il diritto a una qualità della vita e dell’ambiente alta, che rappresenti anche un fattore di competitività territoriale. Chiedono, inoltre, di non essere trascinati nell’opposizione ricattatoria tra lavoro e salute, chiedono che i consiglieri tutti si impegnino a rispettare il programma elettorale per il quale sono stati eletti. Guardiamo con apprensione e incredulità il continuo giocare ai dadi sulla nostra pelle, sul futuro di un territorio al quale la Regione, mentre altrove si progetta per milioni di euro in innovazione, ORA assegna un destino da terminal di rifiuti di mezza Italia, nell’interesse esclusivo dei cementieri e dei 3 impianti che, finanziati con ben 37 milioni di euro del Recovery Fund, dovrebbero produrre ulteriore Css, la cui destinazione finale sarebbe?!? Per gli Eugubini si prospettano 100mila tonnellate di Css e inquinamento, costruendo di fatto la pietra tombale per le legittime aspirazioni di sviluppo di questo territorio in direzioni diverse e poco compatibili con la monocoltura industriale dei cementifici che bruciano i rifiuti. Cosa fanno i consiglieri Manca e Vergari, e forse anche altri che hanno a cuore gli interessi aziendali, più di quelli collettivi? Invece di ergersi a difesa degli interessi di questa terra, l’abbandonano? Allora, di fronte a questo atteggiamento irresponsabile, chiediamo alle rappresentanze in Consiglio Comunale di comprendere il pericolo che questa comunità sta correndo e che, svolgendo pienamente il loro ruolo, tenendo presenti gli interessi supremi di questo territorio e della sua gente, facciano quadrato intorno a questa città e la difendano salvaguardando non solo il valore del suo passato, ma anche tutelando i diritti di oggi, a garanzia delle generazioni di domani”.