Fa discutere la multa di 4.815 euro patteggiata tra gli organi federali e il Gubbio dopo l’accertamento della mancata osservanza dei protocolli di contrasto al Covid-19 previsti dal regolamento. L’inosservanza si riferisce ad alcune date tra settembre 2020 e marzo 2021, con particolare riferimento all’omissione dei test sierologici.
Il Gubbio si è difeso ritenendo ingiusta la sanzione avendo agito – ha fatto presente il club del presidente Sauro Notari – in modo da tutelare ancora di più e meglio i propri tesserati attraverso la pratica del controllo attraverso i tamponi.
Analogo provvedimento sanzionatorio ha riguardato il Mantova, per un importo di 3.065 euro, e in questo caso il club virgiliano non ha ritenuto di diffondere alcuna comunicazione.
L’ambiente è rimasto sorpreso del procedimento di cui non si sapeva nulla e che la società ha ritenuto di non rendere pubblico.
La tifoseria rossoblù ha reagito in modo diverso, chiedendosi soprattutto chi si sia occupato e si occupi del settore sanitario. E’ noto che il presidente Notari si fida totalmente dei fedelissimi del cerchio magico e del responsabile sanitario Giangiacomo Corbucci.
I tifosi si chiedono soprattutto perché il Gubbio, che nella nota a commento della sanzione sostiene di aver agito correttamente e in assoluta linea di tutela dei propri tesserati, non abbia ritenuto di informare preventivamente gli organismi federali e di controllo sulla propria decisione di agire diversamente da quanto previsto dai protocolli definiti dal Comitato tecnico-scientifico (Cts) per proporre una diversa linea linea operativa e concordarla per evitare provvedimenti disciplinari nel caso in cui fossero emerse anomalie procedurali. Di questo aspetto dirimente non viene fatta menzione nel comunicato societario.
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