Per i politici eugubini lo Stato è laico a seconda delle convenienze e degli opportunismi. Come testimoniano i comportamenti incoerenti e schizofrenici a palazzo Pretorio. Nella sala Consiliare non si può collocare il Crocefisso, però i partiti che votano contro, poi possono tenere comportamenti, oppure tacere sui comportamenti degli stessi partiti a livello nazionale, regionale e di altri Comuni, in aperto contrasto con quanto viene deciso a Gubbio.
Il Pd locale aveva convocato per domani sera (mercoledì 23 aprile), nella nuova sede in via di Porta Romana, l’assemblea degli iscritti ma ha rinviato l’appuntamento per la morte di Bergoglio, capo della Chiesa cattolica. Una contraddizione che fa il paio con il voto del capogruppo piddino Marco Cardile che sul Crocefisso si era espresso favorevolmente in sede di Commissione consiliare permanente per poi votare contro in aula dopo la reprimenda degli zelanti socialisti, che alzano la voce nella coalizione dove non comandano mentre – dove possono – inseguono poltrone e strapuntini preferendo tacere.
L’assemblea del Pd eugubino avrebbe dovuto discutere il documento di 152 dissidenti che hanno costituito un Comitato congressuale senza alcuna autorizzazione dei vertici regionali del partito.
Il Pd a livello nazionale ha annullato tutte le iniziative, mentre in Umbria ha tenuto oggi un’assemblea a porte chiuse per parlare di bilancio e rinviare il dibattito sulle modalità del congresso.
A destra hanno scelto il silenzio su tutta la linea. A promuovere l’ipocrisia ci stanno pensando i partiti nazionali che non s’interessano delle contraddizioni a livello locale nonostante le segnalazioni.
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