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Il sindaco Fiorucci accoglie con passerella e gran cassa di “famiglia” il collezionista che ha riconsegnato la Madonna del Melograno. Ma l’artefice del ritrovamento è l’operaio tunisino

La Madonna del Melograno

L’Amministrazione Comunale ci è cascata di nuovo con le passerelle e la gran cassa di famiglia nell’accogliere a palazzo Pretorio, senza alcuna comunicazione ufficiale ma condividendo con gli “amici della cordata”, l’imprenditore collezionista Marco Minghetti di Imola che ha riconsegnato, ai carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, la Madonna del Melograno, l’opera rubata nel 1979 dalla pinacoteca comunale del palazzo dei Consoli. Con la propria famiglia ha visitato la città e ha quindi incontrato il sindaco immortalato a chiamata.

Il sindaco Vittorio Fiorucci ritiene che sia Minghetti il vero artefice della riconsegna, tanto da prospettare non si capisce bene quale tipo di onorificenza, ma in realtà chi ha consentito di riportare alla luce l’opera è stato l’operaio tunisino che invece di depositare tra i rifiuti in discarica quella tavola raffigurante una Madonna con Bambino occultata in un sacco nero, pur essendo musulmano l’ha conservata nella sua casa prima di donarla al collezionista. Il collezionista, compreso di cosa si trattasse, aveva due strade davanti a sé: essere un benefattore oppure correre il rischio di essere denunciato in quanto possessore di un’opera rubata.