Il pasticcio del mancato accorpamento dei due circoli didattici Matteotti e Aldo Moro, bocciato dall’Ufficio scolastico regionale prima che dalla Giunta Regionale, al di là delle scorribande politiche tra la maggioranza e l’asse Goracci-centrodestra, ha aleggiato fin dalle prime battute sulla conferenza stampa del sindaco Filippo Mario Stirati e della Giunta, tenutasi ieri lunedì 6 febbraio nella sala dell’Ex Refettorio della biblioteca comunale Sperelliana, per fare un bilancio dell’attività politico-amministrativa del 2022 e proiettare la città nel 2023.
Stirati ne ha approfittato per fare un’accorata difesa d’ufficio nei confronti dell’assessore all’Istruzione, Simona Minelli, facendo esplicito riferimento alle ricostruzioni precise e puntuali di VivoGubbio, rese anche attraverso testimonianze venute dall’interno della stessa coalizione del sindaco.
Il professore se l’è presa con i resoconti di VivoGubbio parlando addirittura di stalkeraggio nei confronti dell’assessore (declinato correttamente al maschile perché riferito al ruolo e non al nome, anche se le femministe dei tempi moderni come la Minelli non gradiranno), accusando che la si metta in discussione in quanto donna e che non verrebbe fatto se fosse un uomo.
La tesi del sindaco è davvero singolare, soprattutto perché la difesa non appare tanto sull’operato da assessore quanto della donna, come se oltretutto parte della maggioranza (anche esponenti che sono usciti) e della stampa ne facessero una questione personale quando le analisi e i rilievi sono palesemente ed esclusivamente rispetto all’operatività e al ruolo politico della Minelli. Una donna potrebbe offendersi se la difesa avvenisse non sul piano politico-amministrativo ma facendone una questione di genere.
Le critiche verso la Minelli vengono da settori della stessa coalizione di Stirati e nessuno può negare che i due rimpasti di Giunta siano stati accompagnati dalle polemiche proprio nei confronti della Minelli, della quale è stata chiesta invano la revoca. Stirati per salvare la Minelli ha lasciato andare via lo stimato assessore al Bilancio Giordano Mancini di Scelgo Gubbio e ha sacrificato l’assessore al Turismo Oderisi Nello Fiorucci.
Nella maggioranza c’è la convinzione che la Minelli venga difesa soprattutto perché esponente dell’ala sinistra dei LeD (Liberi e Democratici) e al contempo espressione di un realtà economico-professionale considerata molto potente fin dai tempi del vecchio Pci con legami profondi anche nel determinare scelte e operazioni. Stirati potrebbe aver bisogno dei LeD, della Minelli e di chi la esprime per farsi candidare e sostenere (eventualmente anche economicamente per la campagna elettorale) alle prossime elezioni regionali del 2024.
Il riferimento, poi, alla Minelli intesa come donna avviene peraltro in un contesto politico-amministrativo locale come palazzo Pretorio, dove la storia ha consegnato pessime pagine di “commistione pericolosa”, per così dire, proprio tra la politica e le donne, senza che da esponenti politici e istituzionali fossero arrivate accuse come ha invece ritenuto di fare maldestramente il professor Stirati in questo caso.
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