Metti una sera a Gubbio con Il Tre, al secolo Guido Luigi Senia che ha rilasciato una lunga intervista all’edizione umbra del quotidiano Il Messaggero nell’edizione di oggi, sabato 13 luglio. Il rapper romano ama il numero perfetto, scelto perché è nato il 3 settembre e perché a casa sono in tre. Saranno molti di più – oltre quattromila – quelli che l’aspettano stasera (sabato 13 luglio) al Wonderlast Music Festival alla Gubbio Events Arena nella zona della pista ciclabile in via Paruccini, dove la notte musicale sarà lunghissima e sul palco si alterneranno oggi e domani tanti artisti di qualità come lo è Il Tre. Si lascia alle spalle il trittico tra Annone di Brianza, Ferrara e ieri il Trentino Love Fest a Trento. Poi, gli appuntamenti clou nel milanese il 15 settembre al Carroponte di Sesto San Giovanni e a Roma il 9 novembre al palazzo dello Sport, dopo l’estate tra tanti viaggi: sabato prossimo a Gallipoli, il 6 e 7 agosto in Sicilia a Marsala e Zafferana Etnea, il 14 e 16 in Sardegna ad Arabax e Olbia, il 23 a Romano d’Ezzelino nel vicentino, il 14 settembre a Cuneo. Ha partecipato all’ultimo Festival di Sanremo con il brano Fragili, ottenendo la dodicesima posizione nella settantaquattresima edizione da record d’ascolti, dopo essersi fatto conoscere da vincente a One Shot Game e pubblicando i suoi primi mixtape dal 2015. Nel 2018 il successo virale del suo primo singolo «Bella Guido» e della serie su Youtube Real Talk, dov’è stato ospite e ha portato un mixtape delle sue canzoni, tra cui quelle legate al ciclo «Cracovia». Vanta già quattro dischi di platino, con i singoli «Cracovia Pt. 3», «Te» e «Ultima notte». Uscito a settembre, «Invisibili» è entrato direttamente al numero uno della classifica Fimi-Gfk sia degli album che dei vinili più venduti, replicando il risultato ottenuto quando presentò come prima produzione «Ali – Per chi non ha un posto in questo mondo» nel 2021.
Quanto conosce l’Umbria?
“Sinceramente troppo poco e invece merita per quanto è bella. Vorrei conoscerla di più e meglio, ci sono stato poche volte e ne sono rimasto affascinato per i luoghi e l’atmosfera. Mi sono reso conto che è una terra speciale, mi piace per la natura, le escursioni e la storia. Conto di venirci altre volte e di approfondirne tanti aspetti. Gubbio per esempio m’incuriosisce e spero di emozionare i tanti che ci saranno”.
Nelle prime due date estive ad Annone di Brianza e Ferrara c’è stato l’effetto Festival di Sanremo?
“Sicuramente c’è stato, avverto che le cose sono cambiate. Il fatto che ho partecipato ha richiamato più persone, che hanno avuto modo di conoscermi. Ora è diverso, trovo anche pubblico di una certa età. Poi sta a me caratterizzare la mia musica nel modo migliore. Non sono tra quelli che discutono Sanremo: è una grande vetrina, offre un’opportunità per far transitare la propria musica davanti a una platea grandissima. Promuove la musica italiana e questo è un fattore altamente positivo”.
Cosa le è rimasto dell’avventura sanremese?
“È stata un’esperienza incredibile, un vortice nel quale mi sono ritrovato e che oltretutto non pensavo fosse così impegnativo. Mi è piaciuto, ho provato emozioni forti su quel palco che fa la storia della musica italiana”.
Il Fragili Tour cosa rappresenta?
“L’aspetto live è quello che mi piace di più. Vedo la gente, canto dal vivo, porto le mie emozioni che cerco con tutto me stesso di trasmettere a chi segue. Dopo Sanremo si apre e al contempo si chiude un cerchio”.
Le sue canzoni hanno detto molto, tutto o c’è tanto da esplorare?
“Ho quasi 27 anni, ho ancora tanto da dire e da dimostrare. Ho gettato le basi della carriera, racconto tutto ciò che sento e man mano lo faccio scavando. Non vedo l’ora di uscire con altra musica per continuare a comunicare con quanti mi seguono”.
L’album Invisibili è la sua visione intera del mondo?
“Rappresenta tutto ciò che vivo e come lo concepisco. Sono contento che ci si possa rispecchiare, lo vedo da chi canta la mia musica e chi mi incontra per strada chiedendomi le cose. Quando è così, conferma che stai riuscendo nell’obiettivo”.
Ha scritto della fragilità di ciascuno, il coraggio della paura, gli amici di sempre, credere nei propri sogni e la forza della famiglia che l’ha salvato anche dai momenti bui. L’ispirazione dove sta andando adesso?
“Canto tutto ciò che mi circonda e cosa prevale nella mia vita in questo momento, com’è stato sempre in questi anni. Scrivo emozioni nel vissuto di ogni giorno, lo rendo poesia e melodia”.
Cosa pensa della musica italiana?
“L’apprezzo in tutte le forme, convinto che la musica sia in ogni contesto tra le espressioni artistiche più forti e vere. Mi sento già fortunato di essere un musicista italiano. Io ascolto moltissima musica, nostra e non solo. Penso anche al cantautorato, da Tiziano Ferro a Jovanotti, fino al passato, come quello di Pierangelo Bertoli, da cui del resto vengono le radici”.
Cosa c’è nel futuro de Il Tre?
“Non lo so, non ci penso mai perché preferisco comunque il presente. Vivo molto alla giornata, non so neanche cosa mangerò per cena e non mi faccio tanti problemi. Spero che ci sia tanta musica, a prescindere dal successo e dai numeri, e con tante persone a supportarmi”.
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