Nel bollettino diocesano “Camminiamo”, il vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini, dedica un passaggio del suo messaggio alle giornate di maggio caratterizzate dalla tradizione e i festeggiamenti per il patrono Sant’Ubaldo. Il presule non cita mai i Ceri, parlando dell’atto di devozione per il santo.
“Maggio è anche e sempre – scrive il vescovo presule – il mese di Sant’Ubaldo nostro patrono e custode. Il vescovo santo, padre e fratello di ogni figlio di questa terra, che in questi giorni di vita nuova ci convoca accogliente sul monte della sua dimora. Gli renderemo omaggio con i gesti della fede e il desiderio dell’incontro. Lo manifesteremo in mezzo a noi con i colori della festa e le luci della devozione. Gli faremo visita, pur non potendolo fare insieme, con i tempi e i modi che saranno possibili, salendo alla basilica dove riposa il suo corpo con profondo affetto. Lassù porteremo i nostri sentimenti e le nostre suppliche, per ciascuno di noi, per le nostre famiglie, per chi più fatica e per chi ci ha preceduto con lui nella pace eterna. Dalla sua umile santità riceveremo l’incoraggiamento della sua forza e la benedizione della sua bontà».
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