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Incendio a Umbertide, ordinanze dei sindaci che non vietano ma spaventano tutti

La situazione si sta normalizzando dopo l’incendio di ieri (domenica 20 aprile), che è stato domato, e certe ordinanze dei sindaci, anche quello di Gubbio, sono sembrate eccessivamente allarmistiche per quanto abbiano raccolto gli inviti precauzionali di Usl e Arpa. Troppo spesso l’ordinanza è uno strumento utilizzato per tutelare tecnici e politici più che per effettive esigenze di protezione. Sicuramente l’incendio è stato considerevole ma non ci sono dati che inducono a giustificare ogni allarmismo eccessivo.

Tanto che i sindaci non dispongono veti perentorio ma parlare di consigli e indicano di evitare che non si traduce in vietare.

A Umbertide si sta per tenere oggi (lunedì 21 aprile) per fare il punto della situazione che secondo alcune fonti si sta normalizzando.

L’ordinanza del sindaco Vittorio Fiorucci metterebbe a rischio perfino la partita Gubbio-Milan Futuro, in programma alle ore 15 al “Barbetti”, anche se non c’è perentorietà nel vietare manifestazioni ludico-sportive all’aperto. La Gubbio Calcio sta cercando di capire come muoversi, mentre il Milan Futuro ha raggiunto ieri sera in aereo Perugia dove alloggia aspettando la gara.

L’incendio si è sviluppato nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 20 aprile, in località Pian d’Assino, nel territorio comunale di Umbertide. L’allarme è scattato poco prima delle 18, quando una densa colonna di fumo nero si è innalzata da un’azienda di lavorazione di materie plastiche, chiusa nella giornata odierna per le festività pasquali.

Le fiamme hanno interessato materiale plastico presente all’interno della struttura, hanno generato un’intensa nube visibile anche a distanza.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, giunti sul posto con squadre provenienti dalla centrale di Perugia e dai distaccamenti di Gubbio e Città di Castello, impegnati nelle operazioni di spegnimento dell’incendio e di messa in sicurezza dell’area. Le cause del rogo sono al momento ancora da accertare.

Sul posto si sono recati anche Arpa Umbra per la valutazione dell’impatto ambientale e l’Usl per verificare eventuali ripercussioni sanitarie.