Intervento dell’avvocato Francesco Gagliardi, ex consigliere comunale, nel dibattito sull’incenerimento del Css: “Sto seguendo con molta attenzione il dibattito che si è aperto sulla questione CSS e, al netto di alcuni eccessi verbali, credo sia interessante approfittare del momento per ragionare in prospettiva. Lo avevo già proposto nel corso della mia consiliatura, quando la crisi economica aveva fatto di Gubbio il territorio più povero dell’Umbria, senza raccogliere il consenso dell’amministrazione comunale, attendista allora come adesso. Inizio con l’affermare che il sindaco, orgoglioso di aver stabilito un proficuo rapporto con il mondo imprenditoriale eugubino, non poteva non sapere della richiesta di autorizzazione avanzata dalle due cementerie locali. Anche recentemente, a causa della paralisi economica conseguita all’emergenza sanitaria, l’amministrazione si è vantata di dialogare con gli imprenditori e non si capisce di cosa abbia potuto parlare con i cementieri eugubini se non di quanto sta accadendo in questi giorni. È un film già visto: Stirati il Temporeggiatore non afferra mai i tori per le corna, ma attende con pazienza che siano altri a togliere le castagne dal fuoco. Il vuoto della politica cittadina si manifesta in forma ingombrante sull’idea di futuro, al punto che la discussione su ciò che vorremmo essere parte dal basso, accelerata dalla vicenda Css. Perché il nocciolo è proprio questo: quale sarà nei prossimi decenni l’economia del nostro territorio, di cosa vivremo noi e le future generazioni. L’Amministrazione Comunale, punto di riferimento della comunità, conosce le strategie di sviluppo dell’imprenditoria eugubina? Si è mai confrontata sui piani di investimento, sui fattori di crescita di chi fa impresa? È mai uscita dall’ordinario per immaginare la Gubbio di domani? Ritengo che Gubbio non possa affrontare questo snodo importante per il futuro guidata da un’amministrazione debole per le evidenti fibrillazioni all’interno della sua maggioranza. Stirati si presenti all’appuntamento con il presidente della Regione dimissionario e favorisca il ritorno alle urne nella prima finestra utile del prossimo autunno. Lo faccia per il bene della città a cui dice di tenere tanto”.
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