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La coalizione di Fiorucci non vuole il Crocefisso in sala Consiliare, però manda il vicesindaco al precetto pasquale con la fascia tricolore

Il vicesindao Francesco Gagliardi al centro con la fascia tricolore al precetto pasquale

La politica riesce sempre più spesso a mostrare il peggio di sé, tra le contraddizioni, le piroette di comodo e l’ipocrosia. La coalizione del sindaco Vittorio Fiorucci ha respinto la proposta di collocare il Crocefisso nella sala Consiliare e poi manda con la fascia tricolore il vicesindaco Francesco Gagliardi di Fratelli d’Italia (ex Forza Italia) – nella foto al centro – al precetto pasquale interforze.

Un contraddizione lampante tipico in questo del perbenismo di facciata, in netta contrapposizione con il comportamento poi visto in un altro contesto istituzionale.

Si respinge il Crocefisso in sala Consiliare, sostenendo l’espressione vuota e fuorviante che lo Stato è laico (motivazione naif perché quel simbolo culturale è presente nei tribunali italiani e in molti edifici pubblici, con il placet della Cassazione), per poi presentarsi con la fascia tricolore in chiesa per il precetto pasquale, che è una cerimonia cattolica.