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La disavventura di Tonino Baldinucci: l’Inps gli scrive due raccomandate per rivendicare 41,93 euro del 1997

Tonino Baldinucci

Si sono accorti di lui dopo quasi 28 anni. All’Inps se ne sono ricordati perché improvvisamente è spuntato fuori a sorpresa un mancato versamento risalente addirittura al 1997. Un debito di 41,93 euro rimasto lì per così lungo tempo di cui erano tutti ignari, pure il commercialista che da una vita si occupa degli adempimenti di Tonino Baldinucci raggiunto da due comunicazioni dell’istituto. Lo riporta in esclusiva l’edizione umbra de Il Messaggero nell’edizione di oggi, mercoledì 19 febbraio, con risalto anche nella prima pagina regionale.

È una storia relativa alla sospensione dei contributi artigiani per il periodo del terremoto, con un importo decisamente modesto tutto da verificare perché di versamenti allo Stato, in decenni di onorata professione, ne ha fatti davvero tantissimi senza aver avuto mai un problema. Si è sorpreso Baldinucci, settantacinquenne eugubino molto conosciuto in città per aver gestito la storica attività Fofi Moto, punto vendita e riparazioni di ciclomotori in via del Teatro Romano per tanto tempo e nell’ultimo periodo in via Benedetto Croce nella zona artigianale a est, oltre che per essere stato un dirigente calcistico di spicco nella frazione di Padule dove vive con la famiglia.

La ditta individuale l’ha chiusa alla fine di quel 1997, lui è in pensione da una quindicina di anni, e nei giorni scorsi è rimasto sorpresissimo nel ricevere dall’Inps di Perugia una raccomandata con ricevuta di ritorno che gli preannunciava in poche righe una richiesta di soldi senza specificare l’importo e neanche il motivo, che sarebbe stato formalizzato in un secondo momento.

“Dopo una settimana – racconta Baldinucci – ho ricevuto una seconda raccomandata con ricevuta di ritorno nella quale c’era la specifica dell’avviso bonario con la richiesta esplicitata di 41,93 euro, più altri 18 di sanzioni, per un totale di 59,93 euro, con allegato il prospetto riepilogativo. Stentavo a crederci dopo tutti questi anni e con una formalità sorprendente, visto il modesto importo, oltre alle due raccomandate ravvicinate con la prima che mi lasciava parecchi dubbi e interrogativi su cosa potesse essere successo e soprattutto di che cifre si trattava”.

Ora l’avviso bonario che gli è stato notificato mezzo posta prevede il versamento dei 53,93 euro entro 30 giorni in un’unica soluzione con modello F24, oppure viene consentito di optare per una richiesta di dilazione dell’importo presentando un’apposita domanda da inoltrare esclusivamente in modalità on line. Un sistema burocratico farraginoso, dalla comunicazione alle modalità di pagamento, per un importo di modesta entità in una vicenda lontanissima nel tempo, anche se non gravata dai termini della prescrizione, che si poteva gestire con una semplice convocazione in ufficio per chiarire ed eventualmente procedere.

“Non ho avuto in passato pendenze con il fisco o verso altri – evidenzia – e ho contattato subito il mio commercialista per verificare questa strana situazione che si è presentata dopo decenni. Mi chiedo come si possa fare una richiesta del genere a distanza di 28 anni, si dovrebbe forse tenere custodita la documentazione fiscale e contributiva per tutta la vita? Adesso l’ufficio del mio consulente è impegnato a ricostruire quel periodo, in cui ricordo vagamente che c’erano dalle scadenze rateali sempre onorate da parte mia. Non mi spiego come possa essere sfuggito questo importo, peraltro di poca entità”.

Scartabellare tutti gli incartamenti di Baldinucci e della sua ditta individuale rischia di diventare un’impresa, dovendo andare così a ritroso nel tempo, tanto più che c’è la convinzione che difficilmente possa essere sfuggito quel pagamento da effettuare nei termini in una rateale che prevedeva scadenze precise. È cominciata la corsa contro il tempo dovendo ripercorrere lo storico delle agevolazioni, con la sospensione dei contributi artigiani dopo il terremoto che aveva colpito l’Umbria e l’Italia centrale il 26 settembre 1997 alle 2.33, con una scossa di magnitudo 5.7 lungo l’asse della dorsale montuosa degli Appennini, tra Umbria e Marche, con successiva scossa alle 11.40 del mattino di magnitudo 6.0 ad aggravare lo scenario. Tonino Baldinucci aveva aderito alla possibilità di sospendere i pagamenti e rateizzarli, fino alla sorpresa di questi giorni di ritrovarsi con questa pendenza che non poteva neppure lontanamente immaginare.