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Il grande esempio di Ubaldo Cecilioni, neo “Ambasciatore dell’Umbria per meriti sportivi”

Ubaldo Cecilioni premiato da Catiuscia Marini come "Ambasciatore dell'Umbria per meriti sportivi"

Lo sport umbro ha 19 nuovi ambasciatori nel mondo. Un’onorificenza che nobilita il coraggio, il sudore, la fatica e i sacrifici di tanti atleti che nel corso della loro carriera hanno saputo nobilitare non soltanto la loro disciplina, ma anche e soprattutto un territorio che attraverso lo sport ha saputo costruirsi un seguito costante e una visibilità agli occhi del mondo esterno. Tra questi, l’eugubino Ubaldo Cecilioni ha risposto come meglio avrebbe potuto all’invito dei vertici istituzionali, politici e sportivi regionali, meritandosi un riconoscimento nella cerimonia tenuta presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini. Tre volte campione italiano nel tiro con l’arco, due volte nel lancio del peso, sette volte consecutive nel judo, Cecilioni è l’esempio vivente di come lo sport possa rappresentare davvero un nuovo inizio (rimase cieco dopo un incidente stradale nel 1997, quando aveva 19 anni), oltre che una grande occasione di riscatto. E nel ricevere l’onorificenza di ambasciatore, alla platea ha rivolto parole che rappresentano un vero e proprio manifesto di come possa essere interpretata la pratica sportiva.

MESSAGGIO DI VITA. “Mi è sempre piaciuto fare sport, e ammetto che mi è sempre piaciuto vincere – ha esordito Ubaldo, che ha parlato accanto alla Presidente della Regione Catiuscia Marini – questo premio che ricevo è motivo di grande orgoglio, ma se lo considerassi un punto di arrivo commetterei un errore. La verità è che questa onorificenza per tutti noi che l’abbiamo ricevuta deve rappresentare una nuova partenza. Noi atleti siamo qui perché abbiamo dimostrato che con il lavoro, il sudore, la fatica e il sacrificio è possibile raggiungere certi traguardi. Ma il nuovo ruolo di testimonial ci deve spronare a fare ancora di più e soprattutto a raccontare lo sport e il nostro amore per la pratica sportiva, anche per consentire alle nuove generazioni di innamorarsi dello sport. Il rischio che corriamo oggi è quello di cadere nell’immobilismo, di perdere quella voglia di sano agonismo che deve animare i cuori di ogni sportivo. Si può vincere e si può perdere, si può crescere e imparare, ma non si deve mai restare fermi o ancorati al passato. D’ora in poi dovremo parlare davvero col cuore: se ti offrono gli occhi di uno che è innamorato di quel che fa, allora l’altro può vedere in quell’amore un qualcosa che a sua volta può scatenare in lui quel sentimento, e farlo nascere anche dentro al suo cuore”. Un messaggio commovente che ha raccolto unanimi consensi in una platea densa di grandi personaggi dello sport locale e nazionale, i quali non hanno potuto far altro che ringraziare Cecilioni per le belle parole spese.

Ubaldo Cecilioni con l’attestato di “Ambasciatore dell’Umbria”

LA NUOVA SFIDA. A margine della cerimonia, l’atleta eugubina ha voluto anche delineare i nuovi orizzonti sportivi: “Il prossimo 9 giugno difenderò a Napoli il titolo di campione italiano di judo (organizzato dalla FISPIC), confidando di ottenere l’ottavo titolo consecutivo. Dopodiché dovrò valutare come proseguire la mia attività: a 40 anni bisogna anche saper riconoscere quando è il momento di smettere, ma sono un atleta eclettico e non so stare senza il gusto della sfida. Preferisco vivere nel presente e pensare a un obiettivo alla volta: giugno è il prossimo step, poi vedrò cosa fare in seguito”. Non manca al termine dell’ennesima giornata da ricordare una dedica: “Onestamente il titolo di “Ambasciatore dell’Umbria” lo dedico per primo a me stesso, perché in tutte le vittorie che ho ottenuto c’ho messo il mio corpo, la mia forza, la mia voglia di non mollare mai. Poi è chiaro che alla mia famiglia posso solamente dire grazie: per me è impossibile andare ad allenarmi da solo, quindi c’è stato sempre un familiare che mi ha accompagnato ogni singolo giorno, sia che si trattasse di andare in palestra vicino casa, sia dal maestro Mariotti a Città di Castello, sia a Terni ai tempi dell’atletica leggera. Senza di loro nulla di tutto questo sarebbe stato possibile”.

La presidente Marini, il consigliere eugubino Smacchi e i familiari di Ubaldo Cecilioni (la mamma Wanda, la sorella Sara e le nipoti Giulia ed Elena)

TESTIMONIAL. Alla cerimonia erano presenti la mamma Wanda, la sorella Sara e le nipoti Elena e Giulia, ben contente per un giorno di saltare qualche ora di scuola per vedere lo zio Ubaldo ricevere uno dei riconoscimenti più importanti di un’intera carriera. Cecilioni ha ricevuto i complimenti della Presidente della Regione Catiuscia Marini, del vice presidente con delega allo sport Fabio Paparelli, del presidente del CONI Umbria Domenico Ignozza, del presidente del CIP Umbria Gian Luca Tassi e del consigliere regionale, nonché eugubino, Andrea Smacchi, che è stato il primo a congratularsi con Ubaldo per le belle parole spese quando ha ricevuto l’onorificenza dalle mani della Marini. Quest’ultima, rivolgendosi agli atleti premiati, li ha ringraziati chiedendo loro di “testimoniare sempre anche attraverso i risultati le eccellenze della regione, che anche attraverso lo sport trovare un veicolo formidabile per raccontare se stessa, la propria terra e il proprio territorio. Abbiamo tante sfide davanti, a cominciare da quella dell’impiantistica, ma con atleti così eccelsi avremo molte più motivazioni per intervenire e rendere moderne le nostre strutture”. Oltre ai 19 atleti, premiati anche alcuni dirigenti e società per il contributo dato all’Umbria: tra questi il presidente della Lega Pro, l’eugubino Francesco Ghirelli, peraltro in passato Presidente della Regione, assente per motivi legati all’attività della lega che presiede.