I Sunmade hanno conquistato, venerdì scorso 7 marzo, il Young Bloom in Blues 2025, nello storico e prestigioso locale Bloom di Mezzago, nel vimercatese, per proiettarsi sul palco della ventunesima edizione dell’Italian Blues River Festival, il prossimo giugno a Brivio, sempre in Lombardia. Marica Calogero (voce), Leo Pugno (chitarra e arrangiamenti), Federico Presentini (che per il contest ha preso il posto di Giorgio Bruni al basso), Cristiano Giuseppe Schiavolini (tastiere) e Giuseppe Marchesini (batteria e flauto) hanno dato prova di essere molto più di una giovane promessa: sono già una certezza.
Nella notte in cui il blues ha rinnovato la sua linfa, la giovane band umbra ha dominato la scena con una performance che ha scosso l’aria, mescolando radici e futuro, tradizione e innovazione, groove e anima. Un mix di tecnica sopraffina e un’energia dirompente, quella che arriva da chi non ha paura di osare, da chi sente il bisogno di fare musica per non morire senza averla fatta.
“Vincitori di Young Bloom in Blues 2025: i Sunmade. Dall’Umbria con pezzi originali carichi di freschezza, tecnica, groove, anima e tutto quello che serve. Li vedremo a giugno sul palco della ventunesima edizione del festival. Alla grande”, così ha commentato l’organizzazione, sottolineando la qualità e l’originalità della band che ha saputo portare il proprio sound oltre i confini del genere.
Il loro suono affonda nei territori sacri del blues, del rock, del gospel e del funk, ma con un timing generazionale diverso: è un mash-up vibrante che si nutre del presente, con la stessa urgenza emotiva dei 20 anni, la stessa immediatezza di un beat che ti arriva dritto nel petto, la stessa pulsazione di un vocale lasciato nel cuore della notte. E, ieri sera, sul palco del contest, questa alchimia ha acceso il sole, come promette già il nome della band.
“Noi siamo così: un mix di cinque teste e cinque suoni diversi, che insieme diventano qualcosa di unico – racconta il gruppo -, ci ispiriamo alla tradizione ma il nostro obiettivo è portarla avanti senza lasciarla diventare un pezzo da museo. La musica deve vivere, evolversi, parlare alla gente di oggi”.
“Il pubblico di oggi ascolta la musica ovunque, noi vogliamo stare dentro tutto questo, portando la nostra visione e la nostra energia. Non siamo qui per copiare il passato, ma per farlo esplodere nel presente – aggiunge la band -, grazie di cuore agli organizzatori e alla giuria per aver creduto in noi. È stato incredibile condividere il palco con musicisti così forti e sentire l’energia di chi ama questa musica quanto noi. Ora ci vediamo a giugno, pronti ad accendere ancora una volta il sole delle notti dell’Italian Blues River Festival. Grazie speciale a tutti e in particolare all’Italian Blues River e ad A-Z Press”.
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