C’era da aspettarselo, come accaduto durante i lavori di ripavimentazione di piazza Grande e di riqualificazione di piazza Quaranta Martiri. Nel corso degli scavi per la ripavimentazione di via XX Settembre sono emersi i resti di un’antica pavimentazione. Il cantiere ha subito quindi un rallentamento, che ha allarmato i residenti e commercianti della zona, già infuriati con la Giunta Fiorucci per la gestione della pianificazione dell’intervento.
Il potete assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Spartaco Capannelli, ha cercato di rassicurare tutti facendo riferimento, anche per i suoi trascorsi professionali di funzionario della Soprintendenza, agli accordi con Giorgio Postrioti della stessa Soprintendenza per non avere ripercussioni negative mandando avanti comunque il cantiere.
Si ricorre a una speciale copertura per la conservazione dei reperti emersi. Sono emersi i resti del vecchio pavimento della via, che secondo la Soprintendenza risale alla fine del 1800. Potrebbe risalire precisamente al 1870, anno in cui venne completata la nuova pavimentazione di piazza Grande, come riporta il volume “Tutti i colori dei Ceri – Volti e storie di una Festa senza tempo” del giornalista e scrittore Gianluca Sannipoli. Si legge che proprio in quell’anno “I Ceri compiono le girate sulla appena collaudata nuova pavimentazione di piazza Grande (il 7 maggio dall’ingegnere comunale Ulisse Baldelli), realizzata dall’appaltatore Pacifico Vispi”. Si ritiene probabile che i lavori di pavimentazione della piazza, completati nel 1870, si siano spinti anche verso via XX Settembre, almeno per un tratto. Altrettanto probabile è che possano emergere altre porzioni di mattonato in una delle zone più antiche del centro storico di Gubbio, risalente alla fine del XII secolo.
Difficile per questo che la durata del cantiere possa essere rispettata nei 105 giorni lavorativi stabiliti. Si teme che i lavori possano protrarsi fino al nuovo anno e sarebbe un altro durissimo colpo al tessuto economico e sociale nella discussa e controversa programmazione degli interventi che prima la Giunta Stirati e ora la Giunta Fiorucci, praticamente identiche nel modus operandi.
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