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Le associazioni della sanità eugubino-gualdese tengono alta la guardia su Branca

Nonostante le rassicurazioni dei vertici della sanità regionale, che hanno fatto sapere di essere disposti a tornare sui loro passi e mantenere l’Ospedale comprensoriale di Branca come centro “Hub” per quel che riguarda la diagnostica (cioè aperto 24 ore al giorno), le associazioni della sanità dell’eugubino-gualdese ADE (Associazione Diabetici Eugubini), AELC (Associazione Eugubina per la Lotta contro il Cancro), ANACA (Associazione Nova Assistenza Cardiopatici di Gualdo Tadino), AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) e “Amici del Cuore” hanno emesso un nuovo comunicato ribadendo alcuni concetti ritenuti di fondamentale importanza per garantire il pieno funzionamento della struttura. “La delibera 971 del 10/09/2018 – si legge nella nota – nel suo insieme penalizzante nei confronti dell’ospedale di Branca e di conseguenza nei confronti dei cittadini dell’omonimo comprensorio, non tiene neanche conto degli aspetti relativi all’attività dello stesso ospedale e del laboratorio ad esso  funzionale. Tale delibera, il cui intento è quello di organizzare la rete dei laboratori di analisi, ad un attento esame della stessa, eseguito punto per punto, mostra contraddizioni ed inesattezze e scarsa conoscenza dei processi organizzativi e di attività. Anche per questo la delibera deve essere rivalutata perché punisce pesantemente la struttura e i cittadini del comprensorio”. Nel dettaglio, ecco i punti elencati dalle associazioni, in maniera molto dettagliata e con una ricostruzione punto per punto.

COMUNICATO. Già nel quadro generale di riferimento partendo dichiara testualmente: la medicina di laboratorio determina il 60%,70% delle decisioni cliniche i principali obiettivi da perseguire per la salute dei cittadini sono quelli di garantire la migliore soluzione. Esistono documentate evidenze dell’importanza di tale disciplina sia nella prevenzione sia nel miglioramento degli outcome clinici non solo delle singole patologie ma in generale nel miglioramento degli indicatori di sopravvivenza e nella riduzione dell’inabilità sociale. Con ciò, sottolinea chiaramente l’importanza del laboratorio e della qualità delle sue prestazioni per la salute dei cittadini, e continua:
in generale il cambiamento del modo tradizionale di praticare la medicina di laboratorio può essere così riassunto:
a) possibilità di refertare gli esami in tempo reale in particolare nella medicina d’urgenza tale da modificare in senso positivo la gestione di numerose condizioni patologiche. (Infatti il laboratorio dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino referta gli esami interni e urgenti con un tempo massimo di esecuzione e consegna del referto inferiore all’ora sia di giorno che di notte, gli esami eseguiti per esterni sono disponibili online nella stessa giornata del prelievo, i tempi di attesa per il prelievo da parte dell’utenza esterna non superano i 3 giorni, comunichiamo in tempo reale e comunque sempre nella stessa  mattina del prelievo ai medici di base eventuali valori critici, consegna all’utenza esterna nella stessa  mattina del prelievo  eventuali esami urgenti come emocromi a pazienti oncologici, INR per la terapia anticoagulante, e quant’altro necessario e urgente);
b) crescente disponibilità di esami sempre più sensibili per es. troponina nella sindrome coronarica acuta. Infatti il laboratorio dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino è dotato di tecnologia che comprende la determinazione di troponina ultrasensibile di ultimissima generazione.
c) disponibilità di esami molecolari essenziali nella definizione di patologie ad elevata prevalenza specie nell’area delle patologie di infezioni indispensabili nelle scelte terapeutiche;
d) disponibilità di esami nell’area della biologia molecolare clinica che permettono anche l’avvio immediato di terapie personalizzate che possono garantire al paziente outcome migliori rispetto al recente passato. Infatti il laboratorio dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino esegue esami di biologia molecolare (PCR) multiarray di ultima generazione nel caso di patologie importanti meningite, sepsi, infezioni gastrointestinali e respiratorie con tempi di refertazione di un’ora sia di giorno che di notte e, per quanto scritto nella delibera riguardo le tecnologie più evolute, specializzazione e diagnostiche di livello avanzato, gli esami che richiedono specializzazione e tecnologie particolari vengono già gestiti attraverso la rete regionale di diagnostica di laboratorio, che distribuisce secondo criteri culturali e di specializzazione, tra tutti i laboratori della regione, comprese le aziende sanitarie di Perugia e Terni, tali esami. Quindi è tutto già esistente e ben funzionante.

Per quanto riguarda il nuovo modello organizzativo proposto, la delibera utilizza come base il DM 70/2015  e poi considera “Spoke” il laboratorio analisi di ospedali sede dei DEA come Gubbio-Gualdo Tadino e Spoleto (evidente contraddizione).
Parla di centri “Hub” in cui si concentrano gli esami di elevata complessità con utilizzo di tecnologie ad elevato costo , mentre nei centri “Spoke” si eseguono esami diagnostici di base e si garantiscono risposte rapide in urgenza ai cittadini ricoverati e a coloro che accedono al pronto soccorso. Ma l’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino non è ospedale DEA come quello di Città di Castello e quello di Foligno, e allora perché “Spoke” con l’esecuzione di soli esami di base e non HUB come gli altri gemelli nella regione? Ci sono cittadini di seria A che possono essere trattati in emergenza con esami specialistici e cittadini di serie B trattati solo con esami di base?

La delibera continua elencando i principali obiettivi di riordino che sono:
1) garantire il prelievo e la consegna dei referti in forma capillare assicurando elevati ed omogenei standard di qualità in ogni punto della rete regionale a tutti i cittadini. Buon proposito, ma pratica già esistente. Il laboratorio dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino è accreditato istituzionalmente, partecipa ai controlli di qualità esterni (VEQ) con ottimi risultati in termini di performance e attendibilità dei risultati come gli altri laboratori “Hub”;
2) concentrare gli esami diagnostici a più elevata complessità tecnologica e con maggior consumo di risorse nei centri “Hub”. Buon proposito, ma anche questa pratica è già esistente e anche il laboratorio dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino esegue esami specialistici nell’ambito della rete regionale dei laboratori già in essere;
3) migliorare anche attraverso un sistema unico informatico di ultima generazione(LIS) l’uso appropriato degli esami di laboratorio riducendo ridondanze e possibili errori in tutta la filiera diagnostica , dal prelievo alla refertazione. I nostri laboratori sono forniti  di un sistema informatico (LIS) con un unico server quindi tutti collegati in rete , la possibilità di errore è praticamente annullata ed è attivo un sistema di controllo delle ridondanze e della appropriatezza della richiesta che sta già garantendo ottimi risultati in termini di risparmio.
4) Attuare modelli organizzativi integrati a rete implementando anche processi di formazione continua con l’obiettivo di responsabilizzare tutte le professionalità coinvolte attraverso una diffusa crescita professionale. L’integrazione a rete esiste già così come un piano di formazione aziendale che coinvolge, responsabilizza e permette la crescita professionale. Non è per caso che l’assessore Barberini , pensando che per anni i nostri cittadini hanno ricevuto prestazioni di scarsa qualità, con strumenti obsoleti ed esami eseguiti senza l’ausilio di sistemi informatici adeguati , ci consideri “Spoke” (che poi significa minimo rispetto al massimo “Hub”)?

CONCLUSIONI. La delibera deve essere rivalutata perché punisce pesantemente l’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino e i cittadini del comprensorio. Il laboratorio deve mantenere le caratteristiche attuali al pari di quelle degli altri ospedali regionali sede di DEA con attività di 24 ore e  strumentazione e tecnologia adeguate al ruolo di laboratorio di analisi di un ospedale del circuito dell’emergenza/urgenza e quindi ,secondo le classificazioni espresse nel modello della delibera, essere centro “Hub”, anche perchè altrimenti con ovvie deduzioni e parallelismi, se è “Spoke” il laboratorio, è “Spoke” l’ospedale.