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Le case di riposo chiedono di adeguare le tariffe: protesta di Stirati con i colleghi sindaci di Gualdo Tadino, Assisi e Città di Castello

Un momento della protesta questa mattina in piazza Italia a Perugia

Bussano a denari le case di riposo con il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, che ha partecipato questa mattina, insieme ai colleghi di centrosinistra Massimiliano Presciutti di Gualdo Tadino, Stefania Proietti di Assisi e Luciano Bacchetta di Città di Castello alla manifestazione di protesta in piazza Italia a Perugia, davanti a Palazzo Cesaroni sede del Consiglio Regionale.

L’iniziativa è stata presa per rivendicare l’adeguamento delle tariffe delle strutture pubbliche di ricovero per anziani Asp. Le amministrazioni pubbliche reclamano risorse denunciando il blocco ormai ultradecennale delle tariffe, con il contributo straordinario emergenza Covid-19 per il quale si è chiesto con urgenza di applicare quei ristori che garantirebbero alle strutture quasi un vuoto per pieno con il pagamento fino al 90 per cento del budget dei posti forzatamente rimasti vuoti. Alla protesta hanno partecipato anche alcuni dipendenti delle quattro strutture.

L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia – rilevano i promotori della protesta – ha moltiplicato le difficoltà di gestione delle case di riposo pubbliche, e l’indifferenza della Regione ha costretto i sindaci e i dipendenti a scendere in piazza. E’ stato il sindaco di Assisi a intervenire anche a nome degli altri, sottolineando come i sindaci hanno già scritto separatamente, mesi fa, al presidente della Regione, Donatella Tesei, e all’assessore alla Sanità, Luca Coletto “denunciando la situazione che le case di riposo stanno vivendo. Per difendere gli anziani dal Covid, che è entrato nelle strutture, è stato fatto un grandissimo lavoro da parte soprattutto del personale sanitario. Il problema è che, causa Covid vengono impediti nuovi ingressi di anziani determinando la mancanza di quote vitali per la tenuta in vita delle strutture e mettendo a rischio quindi il bilancio. Per questo è urgente il riconoscimento delle risorse previste nel decreto Ristori (90 per cento) oltre all’aggiornamento delle rette che possa permettere, nella normalità, una gestione più rapportata ai costi”.

I sindaci hanno ribadito “l’urgenza di intervenire dal momento che la situazione non è più sostenibile, il rischio reale è che i nostri anziani troveranno sempre meno servizi e i lavoratori troveranno sempre più difficoltà a mantenere le loro famiglie. E’ un problema non tanto economico, ma un problema di dignità, sociale che riguarda una fascia importante della popolazione, anziani e lavoratori. Non si può continuare ad aspettare, ci vogliono risposte subito. Speriamo che il nostro grido di dolore venga accolto altrimenti l’11 maggio, durante il prossimo Consiglio Regionale, saremo ancora qui e chiederemo conto degli impegni presi oggi”.

I quattro sindaci sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio Regionale, Marco Squarta che, insieme ai consiglieri e alla stessa Tesei, ha assicurato l’interessamento per risolvere la questione.