Allucinante il Consiglio Comunale che ha visto insediarsi il sindaco Vittorio Fiorucci (con giuramento e fascia tricolore), la Giunta e l’intera assemblea elettiva, anche se la seduta è sub iudice per l’annunciato ricorso al prefetto di Perugia, Armando Gradone, sulla legittimità. Passiamo in rassegna i protagonisti di questa prima riunione dell’assise di palazzo Pretorio. In diretta streaming sul sito del Comune hanno seguito i lavori consiliari 4.730 utenti.
Vittorio Fiorucci voto 4
Ha letto un discorso fin troppo breve e taciuto per tutto il resto della seduta d’insediamento sebbene fosse incalzato dalle minoranze sulla lettera di convocazione del primo Consiglio Comunale firmata da lui stesso tra i dubbi di legittimità sollevati in aula. Partenza in salita.
Jacopo Cicci voto 6
Elegantissimo (voto 10). Colto e pacato (voto 10). Presidente per un giorno grazie al primato delle preferenze (493), sperava che andasse tutto liscio ma finisce travolto dagli eventi e a un certo punto non sa più che pesci pigliare tra il segretario generale del Comune che gli dà indicazioni e la maggioranza che l’imbarazza.
Marco Angeloni (segretario generale del Comune) voto 4
Se avrà ragione o meno su tutte le questioni sollevate lo dirà il prefetto. Di sicuro non ha aiutato l’assemblea a gestire serenamente e in modo costruttivo la seduta, per quanto lui non sia un politico. Ha dato l’impressione di interpretare più che di rispondere.
Rocco Girlanda voto 8
Un mattatore. Si vede che conosce tutti i meccanismi politico-istituzionali. Ha trovato una parte di platea ostile (la claque di Fiorucci & C) ma ha tirato dritto argomentando le motivazioni sulle (presunte) illegittimità della convocazione che un parere legale gli ha confermato e sulle quali si pronuncerà il prefetto. Ha bacchettato Fiorucci perfino sulla delega alla sanità che non esiste.
Robert Satiri voto 8
Conosce le dinamiche del Consiglio Comunale per precedenti esperienze e ha messo al servizio di tutta l’aula le sue capacità di mediazione. Democristiano di lungo corso, si vede lontano un miglio che sa come muoversi e parlare, pesando ogni parola.
Simona Minelli voto 8
Ha sollevato il casus belli della formula mista del Consiglio Comunale che dava la possibilità di seguire la seduta collegati da remoto ma non potendo però votare a scrutinio segreto, com’è fatto obbligo quando ci si occupa delle persone. Lucidissima e chiara nell’esposizione, fino a lasciare l’aula per seguire a distanza i lavori sapendo di dover rinunciare al voto.
Diego Guerrini voto 8
Conoscenza approfondita dei regolamenti, con numeri e aspetti particolareggiati. Ha argomentato con maestria e stile, evidente retaggio del percorso politico e istituzionale affrontato fin da giovane.
Luigi Girlanda voto 8
Razionale e preciso, con linguaggio forbito, nel portare avanti le argomentazioni sull’andamento dei lavori e le incongruenze della convocazione.
Leonardo Nafissi voto 7,5
Elegante nel porsi, smanioso di portare contenuti tanto da intervenire dopo il sindaco parlando nettamente più a lungo (non s’è mai visto). Ha cercato subito tematiche concrete di confronto sulle cose da fare, preoccupandosi poco delle regole sull’insediamento messe in discussione dal resto della minoranza. Sembra voler fare parrocchia a sé.
Alessia Tasso voto 8
In un ruolo inedito per lei, ha inchiodato Fiorucci sulle contraddizioni del cambiamento e l’alternanza ricordandogli che alla presidenza del Consiglio Comunale è stato messo Mattia Martinelli per dieci anni al fianco di Stirati e che lui stesso ha dichiarato di voler dare continuità all’operato del predecessore.
Marco Cardile voto 6,5
Si è tenuto fuori dalle diatribe regolamentari per rivolgere un appello al sindaco, esortandolo a visitare l’ospedale di Branca non prima di aver sferrato un attacco alla gestione sanitaria regionale.
Sara Rinaldini voto 6,5
Ha provato a stemperare i toni invitando al dialogo per superare l’impasse procedurale. Ci ha provato con umiltà e qualità personale.
Chiara Generotti voto 4
Un discorso strano, praticamente di bandiera. Ci ha messo un po’ di tutto, fritto misto. Sarà che è nata a Gualdo Tadino e nel passato quinquennio è stata consigliere comunale a Fossato di Vico. Forse avrebbe dovuto aspettare l’ambientamento.
Mattia Martinelli voto 7
Ha sudato freddo in balia della bagarre. Aveva accanto Satiri che gli ha trasmesso sicurezza. Non era opportuno parlare e ha saputo pazientare (tatticamente eccellente), facendo l’ecumenico una volta eletto presidente, beandosi di venire eletto al primo colpo grazie alla scheda di Rocco Girlanda. Ha superato la prima prova, ritrovandosi una montagna da scalare. Ora ce n’è un’altra: la prefettura.
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