La Giunta Regionale dell’Umbria guidata da Donatella Tesei ha approvato la legge sulla famiglia, e c’è la reazione del consigliere comunale Simona Minelli dei LeD che tre anni fa da assessore votò contro la proposta di legge al Consiglio delle Autonomie Locali dell’Umbria finendo al centro delle polemiche anche in seno alla sua stessa maggioranza.
Ora la Minelli ricorda sui social di essere stata “massacrata mediaticamente per essere stata l’unica a votare contro quella folle e retrograda proposta di legge. Rimasi pressoché sola. La domanda doveva essere ed è: perché altri non si opposero? Oggi quella proposta è legge regionale. Rivoterei contro mille volte, anche a costo di rivivere quell’incubo di gogna mediatica”.
L’ex assessore però all’epoca, quando dalla sua coalizione gli venne chiesto tra non poche critiche il perché di quel voto contrario, lei non fu così determinata nel motivare e rivendicare orgogliosamente quella scelta. Disse che si era sbagliata a votare perché nella video conferenza c’era la linea disturbata e non si capiva bene.
Evidentemente il consigliere comunale Simona Minelli ha avuto un vuoto di memoria e adesso sfodera un sussulto d’orgoglio con una buona dose di immancabile vittimismo, che ricorda tanto un noto esponente della sinistra eugubina poco fortunato nel suo percorso politico. Non è corretto nei confronti dell’opinione pubblica eugubina, che può essere raggirata da certe dichiarazioni del politico di turno che magari ha la memoria corta.
Chissà se anche quel voto contrario, dato erroneamente disse lei, ha avuto il suo peso nella batosta elettorale che ha visto consegnata la città alla destra dopo 78 anni da parte dei LeD, lei compresa.
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