C’è una cordata di imprenditori, non soltanto umbri, dietro l’operazione di acquisto della ex Novelli, aggiudicata all’asta, per 5,5 milioni, dalla società agricola Tartufi e Funghi Italia, con sede a Gubbio.
Una società a responsabilità limitata fondata nel 2013 e con un capitale sociale che sfiorerebbe i 10mila euro, un fatturato annuo di oltre 40mila euro e utile di circa 10mila (dati del 2019).
Chi nella conferenza stampa convocata in Comune a Spoleto si aspettava di entrare nel cuore dell’operazione e soprattutto di conoscere l’identità degli investitori, è rimasto deluso. Così riferisce il Messaggero nell’articolo di Ilaria Bosi nell’edizione di oggi, sabato 24 settembre.
I nomi, infatti, restano top secret, se si esclude quello di Gianluca Fondacci, amministratore della società agricola, che ha presenziato all’incontro insieme all’avvocato che ha curato l’acquisto, Migliarini appunto, alla commercialista Susanna Bugiardi (esperta in società cooperative) e al sindaco Andrea Sisti.
E’ stato proprio il legale a presentare Fondacci, 31 anni: “Gianluca è un imprenditore ha detto l’avvocato spinto da una sana ambizione. La società, in espansione, commercializza funghi e tartufi, ma Gianluca ha sempre operato a livello internazionale, partecipando anche a fiere. Il suo impegno, finora, non è stato soltanto finalizzato alle vendite, ma anche a instaurare rapporti e contatti”.
Da questa sua particolare attitudine relazionale sarebbero nati i contatti con la rete di imprenditori che hanno partecipato all’operazione, “credendo fortemente nel progetto, che punta nel giro di pochi anni a raddoppiare il fatturato” della ex Novelli. L’avvocato, che ha detto di essere stato contattato proprio da Fondacci qualche mese fa, ha ribadito i due punti centrali del progetto: “Recuperare un’azienda storica e in crisi da tempo, mantenendola sul territorio, e salvaguardare i posti di lavoro”.
Nel faldone per ora inaccessibile, il piano industriale, elaborato con la dottoressa Bugiardi, particolarmente esperta di società cooperative. Formalmente fuori dall’operazione, ma non estranee, ci sarebbero infatti le due cooperative costituite di recente dai lavoratori di Alimentitaliani e di Fattorie Novelli. Quale sarà la forma di coinvolgimento “è presto per dirlo”, ma non si esclude la stipula di un “contratto di rete”.
L’avvocato ha motivato la richiesta di riservatezza degli investitori (senza escludere, tra le variabili, la presenza di fondi finanziari) con la necessità di assicurarsi prima l’aggiudicazione definitiva. I tempi tecnici sono di 120 giorni, ma l’intenzione è quella di chiudere con largo anticipo, vista anche la scadenza, fissata a fine ottobre, di alcune opportunità legate al Pnrr. La società, quindi, che al momento dell’aggiudicazione provvisoria ha versato una cauzione di 550mila euro, conta di saldare i quasi 5 milioni restanti nelle prossime settimane. Poi si aprirà la partita del confronto, con sindacati, lavoratori e cooperative.
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