Rimani aggiornato su tutti gli eventi di Gubbio!

Luigi Girlanda stana la destra sull’assegnazione delle case popolari e sulla circolare Valditara

Il professor Luigi Girlanda

Il consigliere comunale Luigi Girlanda, capogruppo di Rinascimento Eugubino, ha presentato due ordini del giorno destinati a far riflettere il Consiglio comunale sul tema dell’identità, della coerenza amministrativa e della tutela culturale.

Nel primo atto, Girlanda chiede che il Comune di Gubbio rafforzi i criteri premianti legati alla storicità della residenza e all’effettiva integrazione territoriale, già previsti – seppure in forma molto debole – nel regolamento Erp (case popolari). L’ordine del giorno propone un incremento dei punteggi per chi risiede da lungo tempo nel territorio comunale e l’estensione di questi criteri anche agli altri bandi sociali.

“In un momento storico in cui lo Stato afferma con forza il principio del prima gli italiani – ha spiegato Girlanda – è legittimo che il Comune faccia propria una versione coerente e locale di questo principio prima gli eugubini”.

L’atto chiede anche una valutazione critica dei criteri assistenziali d’impianto ideologico oggi presenti in alcuni regolamenti, per evitare automatismi e garantire un’equità reale.

Nel secondo ordine del giorno, il consigliere chiede che il Comune adotti le linee guida indicate dalla circolare Valditara del 21 marzo 2025 che vieta l’uso dello schwa (ə), dell’asterisco e di altri segni pseudo-inclusivi nella comunicazione scolastica e istituzionale.

“La lingua italiana è un patrimonio culturale da difendere – dichiara Girlanda – e non può essere snaturata da esperimenti ideologici. Usare simboli non previsti dalla grammatica genera confusione, specialmente nei contesti pubblici e amministrativi. L’inclusione non si fa con i segni, ma con il rispetto della realtà”.

Con questo atto, si chiede che il Comune vieti l’uso di tali segni nei propri documenti ufficiali, non conceda il patrocinio a iniziative che impiegano questi linguaggi nei titoli o materiali, promuova un uso corretto della lingua italiana anche presso scuole ed enti partecipati.

Girlanda conclude: “Queste due proposte vanno nella stessa direzione: quella del buon senso, della chiarezza e del radicamento. Difendere la lingua e difendere la nostra comunità non sono battaglie separate, ma facce di una stessa coerenza culturale”.