Non si placano le preoccupazioni e polemiche sul destino di piazza Quaranta Martiri per i lavori di riqualificazione – decisi dalla Giunta Stirati e portati avanti senza modifiche dalla Giunta Fiorucci – che sono contestati da più parti, con in testa la sezione di Gubbio di “Salviamo il Paesaggio”.
L’urbanista Paolo Berdini ha fatto avere da Roma al comitato una riflessione dall’emblematico titolo “Stanno distruggendo un giardino storico, vogliono distruggere Gubbio”
Scrive Berdini: “La riflessione più amara che viene di fronte alle immagini che testimoniano della devastazione del giardino storico di piazza Quaranta Martiri a Gubbio, è l’arroganza con cui la precedente amministrazione del sindaco Stirati ha portato avanti ad ogni costo un progetto sbagliato. Quando l’opinione pubblica eugubina fu portata a conoscenza del progetto del nuovo parco ci furono delle misurate e argomentate critiche alla proposta. Si chiuse la porta ad ogni dialogo. Il progetto era meraviglioso e il popolo non aveva il diritto di disturbare il manovratore. Trenta anni della legge di riforma delle autonomie locali che dal 1993 ha dotato il sindaco-eletto-dal-popolo di ogni prerogativa e di scarsi contrappesi istituzionali, hanno prodotto un drammatico scollamento tra l’opinione pubblica e i governi locali. C’è da dire che l’ex sindaco Stirati ha pagato cara la sua arroganza, condannando le forze democratiche di Gubbio a un inedito disastro. Ma i guasti di quella giunta non sono ancora terminati, come testimonia la violenta devastazione degli storici giardini. L’ex assessore ai lavori pubblici della giunta Stirati (Alessia Tasso) ribadì più volte che i lavori erano necessari per adeguare piazza Quaranta Martiri agli standard moderni e per valorizzarne il potenziale turistico. A Gubbio si è voluto dunque mettere a repentaglio un giardino d’autore di fine Ottocento per “valorizzarne il potenziale turistico”. I lavori hanno tanto valorizzato il parco e la piazza che per realizzare orrendi cordoli in corten sono state tagliate le radici degli alberi, aumentato il cemento invece delle aiuole e con le piogge di dicembre si è allagato il portico della Loggia dei Tiratoi. Eccellente risultato, viene da dire. Ma non è neppure questo il punto maggiormente dolente, purtroppo. Torniamo alla questione nodale. Si decide di intervenire su un giardino storico, amato e frequentato dagli abitanti, per alimentare il segmento turistico e spendere inutilmente soldi per migliorare l’attrattività turistica del luogo. Ma quel luogo rappresenta una forte identità della popolazione eugubina e, va sottolineato, le attività turistiche sono fiorenti proprio grazie alla complessiva qualità urbana della città e non hanno alcun bisogno dello stravolgimento del giardino di piazza Quaranta Martiri. E invece oggi, sempre sulla spinta della valorizzazione turistica, sono molte le città che distruggono memoria e cultura storica per strizzare l’occhio alla volgarità imperante, come è successo recentemente anche a Roma dove, con la scusa del Giubileo, a piazza San Giovanni sono state create orribili fontane a terra stile Dubai”.
Berdini lascia stare
Ho 72 anni quante volte ho giocato ai giardini con i miei compagni della stessa età, quanti nonni sedevano all’ombra, era un punto d’incontro per giovani e vecchi (e per coppiette di innamorati). Quante volte ho sentito dire ci incontriamo giù i giardini davanti al monumento. Vedere cambiato un un luogo (forse in meglio forse in peggio chissà) che ti ricorda l’infanzia è deprimente. Secondo il mio profano parere ciò che è antico (+ di 100 anni) non deve essere cambiato ma restaurato. Spero di vedere il risultato finale mi lascio sorprendere.