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Madonna del Melograno, la politica ci ha messo il cappello utilizzando la gran cassa di “famiglia” e il campanone

La Madonna del Melograno

I carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, dopo lunghe e articolate indagini, hanno ritrovato fuori regione la Madonna del Melograno rubata nella notte tra il 18 e 19 marzo 1979 dalla pinacoteca del palazzo dei Consoli. Il ritrovamento di questa pregiata opera d’arte è una splendida notizia che rende merito ai militari che hanno permesso a Gubbio di riappropriarsi di un capolavoro. Tutto il resto che ruota attorno è una strumentalizzazione e il goffo tentativo di farsi pubblicità gratuita, fino all’autoincensimento.

Sull’operazione delle forze dell’ordine è piombata, come al solito, la politica che non ha avuto alcun ruolo e ne ha approfittato mettendoci sopra il cappello con la solita strumentalizzazione per suonare la gran cassa utiizzando soprattutto gli strumenti di “famiglia”. Ci sono stati commenti e passerelle tra i riti paesani che si sono tradotti perfino nello scomodare la voce solenne del campanone che ha in calendario le suonate secondo una forte tradizione e non può essere considerato la campana del paese che il parroco suona anche se qualcuno vince la corsa delle carrozze. La politica (dell’epoca) ha semmai la corresponsabilità di aver “favorito” il furto perché – nella gestione del museo del palazzo dei Consoli (a quel tempo senza la foglia di fico della famigerata Gubbio Cultura e Multiservizi Srl del Comune socio unico) – l’allarme quella notte non aveva funzionato.

Nel maldestro tentativo di clolorfimizzare la città, certificato a più livelli e noto per certe manovre anche fuori Gubbio che vanno avanti fin dalla campagna elettorali, restano i grandi problemi quotidiani ignorati dalla gran cassa di “famiglia”, che ha un filo diretto con il sindaco Vittorio Fiorucci e gli scudieri della Giunta.

Evidentemente non hanno insegnato nulla il crollo dei votanti alle ultime elezioni regionali, nonostante gli appelli al voto e gli spot a go go, e la sconfitta del centrodestra proprio dopo la storica vittoria a Gubbio, che conferma di andare nella direzione contraria rispetto a quanto succede attorno, come a Perugia e in Regione.

Non basta mettere il cappello e suonare la gran cassa sulla Madonna del Melograno. L’11 dicembre alla riconsegna dell’opera alla città dovrà essere reso legittimamente onore al merito solamente ai carabinieri.