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Maria Vittoria Ambrogi: “Non è la prima volta che la Regione Umbria fa uno sgarbo a Gubbio”

La professoressa Maria Vittoria Ambrogi interviene sui rapporti tra la Regione Umbria e Gubbio.

“Non è la prima volta – scrive – che la Regione Umbria fa uno sgarbo a Gubbio escludendola da progetti che riguardano la figura di San Francesco, non tenendo nel giusto valore i contatti che il santo ha avuto con la città. In un articolo di Tutto Gubbio dell’agosto del 2008 si legge dell’adesione della Giunta Regionale dell’Umbria alla Rete dei Cammini d’Europa, Via Francigena, Cammino di Santiago, progetto comunitario, particolarmente indirizzato al turismo religioso, la cui identificazione dei mercati e costruzione dei pacchetti era affidata all’Orp (Opera romana pellegrinaggi). I lavori che hanno portato all’adesione umbra sono stati condotti in prima  persona dalla presidente Rita Lorenzetti. Il progetto era intitolato La via di Roma, il cammino di San Francesco. Il cammino poteva essere percorso in bici, a cavallo o a piedi da pellegrini attraverso le città di Assisi, Foligno, Spoleto, la Valnerina ternana oltre alla provincia di Rieti. E Gubbio? I firmatari del progetto si erano dimenticati che il sentiero Assisi-Gubbio era stato il primo a essere percorso da Francesco, dopo la rinuncia ai beni paterni fatta in Assisi? Non poteva, o meglio doveva, il Cammino di Francesco cominciare da Gubbio? Chi era allora alla guida della nostra città ha manifestato il proprio disappunto? Ha preso posizione nei confronti di questo sgarbo perpetrato ai danni della nostra città? Io non lo ricordo, ma se lo ricorderanno bene i nostri rappresentanti al governo della città. Eppure la sottoscritta, insieme a Giambaldo Belardi, aveva cercato di suggerire con scritti di vario tipo (articoli, libri) fin dal 1989, che occorreva favorire ed indirizzare un turismo religioso verso Gubbio, in nome dei rapporti così significativi che il Santo aveva avuto con la città. In seguito si era tentato anche con il libro -progetto La strada europea della pace Lubecca-Roma di convogliare a Gubbio, attraverso il sentiero francescano della pace Assisi-Gubbio, che faceva parte di quello che partiva da Lubecca, un turismo religioso per il quale la città aveva tutte le carte in regola. Il progetto era stato presentato per due volte al Consiglio di Europa, ma sono mancati gli appoggi necessari per la costituzione di una rete di città che aderissero lungo tutto il percorso attraverso la Germania, la Francia, l’Italia. Come ci aveva avvertito il consigliere diplomatico Puri Purini, che insieme al presidente Carlo Azeglio Ciampi ci aveva incoraggiato a proseguire nell’intento di far riconoscere il percorso Lubecca-Roma come itinerario culturale e religioso europeo, alla stregua della Francigena e del Cammino di Santiago, anche i più bei progetti spesso naufragano per una serie di motivi. Oggi, quindi, non ci dobbiamo rammaricare se ancora non siamo presi nella dovuta considerazione. La colpa è anche la nostra, o meglio, di chi ci amministra”.