Ha sfogliato l’album dei ricordi, Miki Biasion. Quelli eugubini che l’hanno visto protagonista per tanti anni nelle prove speciali di Nerbisci e San Bartolomeo al Rally di Sanremo, tappa del mondiale fino al 1996, pietra miliare nella storia automobilistica locale. L’occasione è stata offerta dalla consegna del Memorial “Angelo e Pietro Barbetti” che il CECA ha assegnato proprio al pilota che al volante della Lancia Delta ha fatto la storia del motorsport italiano. “La gente mi ricorda ancora con affetto, segno che qualcosa di buono in quegli anni abbiamo fatto”, ha ammesso il pilota Veneto prima di ricevere il premio, realizzato da Leonardo Fumanti e da Ceramiche Caff.
ANNI “SPECIALI”. “Mi legano tanti ricordi a Gubbio – ha raccontato Biasion – che per un mese all’anno durante la mia carriera agonistica nel mondiale rally ha rappresentato una tappa fissa, in quanto lungo gli sterrati eugubino effettuavamo molti test su gomme, ammortizzatori e altri materiali. Chiaramente poi tutti ricordano le speciali del Sanremo: qui mi sono giocato buona parte dei miei campionati mondiali, in quanto la gara era sempre programmata a fine stagione. E ricordo bene l’unico anno in cui fui costretto al ritiro: su una curva di una speciale, che se avrò modo andrò a rivedere in questi giorni, quando passai vidi una giacca a terra e istintivamente mi venne da sterzare, pensando che fosse di qualche spettatore, ma non sapendo se ci fosse qualcuno per strada. Alla fine mi partì il posteriore e andai a sbattere contro un albero, rovinando due gomme e I semiasse. Poco dopo scoprii chi era il proprietario della giacca: era Carlos Sainz che partiva due minuti prima di me e in quella curva si cappottó, riuscendo però a ripartire ma non prima di aver lasciato per strada appunti, quaderni e altro materiale. M’è rimasta sul gozzo quella curva, ma Gubbio la porto ancora nel cuore”. Tanto che all’hotel dove era solito alloggiare l’hanno accolto calorosamente: “Mi hanno detto che sono uguale a 25 anni fa, solo senza capelli”, c’ha scherzato su.
CECA PROTAGONISTA. Biasion ha ricevuto il premio dalle mani del presidente del CECA Luca Uccellani e da Lucia Fagioli, nipote dell’indimenticato pilota. “È bello vedere come, grazie all’organizzazione del comitato eugubino, venga allestita ogni anno una gara più bella e affascinante. Il ricordo di mio nonno non poteva essere onorato in modo migliore”. Tanti complimenti rivolti al CECA da parte dei tanti ospiti presenti al Centro Servizi Santo Spirito (la cerimonia era prevista nel palco di piazza Quaranta Martiri, ma il maltempo ha obbligato alla soluzione indoor): dal presidente del CONI paralimpico regionale Gian Luca Tassi all’assessore al turismo Nello Oderisi Fiorucci, dal direttore di Quattroruote Gianluca Pellegrini (che sarà in gara con una vettura preparata per l’occasione) al decano di Autosprint Mario Donnini, che ha esortato Gubbio a dotarsi di ulteriori impianti per il motorsport vista la straordinaria capacità organizzativa. La serata è proseguita poi presso la Taverna di San Giorgio con una cena al termine della quale Biasion ha tagliato una torta con impressa la splendida immagine della Delta di fine anno ’80.
IL GRANDE DUELLO. Il programma del 54esimo Trofeo “Luigi Fagioli” prenderà il via ufficialmente sabato mattina alle 10 con le prime prove di ricognizione (la gara domenica scatterà alle 9). Dei 292 piloti iscritti, ben 282 hanno superato le verifiche e partiranno per le prove del sabato, facendo registrare il nuovo record assoluto di partecipanti a una gara del CIVM. Favorito d’obbligo Simone Faggioli, tornato in auge nel 2019 dopo aver dovuto lasciare il passo a Christian Merli (anche lui in gara) nel corso della passata stagione. I due piloti sono appaiati in vetta al CEM (il Campionato Europeo Montagna) ma nel CIVM inseguono il sardo Omar Magliona, vincitore della scorsa edizione del “Fagioli”, che a Gubbio proverà a difendere punti preziosi dall’assalto dei due fuoriclasse. Nutritissima la pattuglia di piloti eugubini e umbri in gara, col debutto del figlio d’arte Giovanni Rampini.
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