La protesta a Padule ha rilanciato ieri pomeriggio la campagna “contro i tre progetti che farebbero di Gubbio la capitale dei rifiuti”, come da striscioni e cartelli esibiti nella zona industriale della frazione eugubina. Gli ambientalisti, presenti politici, contestano la presentazione dell’istanza di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via) da parte dei cementifici Colacem e Barbetti (quest’ultimo ha inoltrato in settimana la richiesta alla Regione) un passaggio fondamentale per arrivare alla modifica dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e poter quindi utilizzare il Combustibile solido secondario (Css).
Proteste anche sul fronte Maio Tech, sotto la cui sede di Padule si è tenuto ieri pomeriggio il sit-in ambientalista. Anche l’azienda di servizio di gestione dei rifiuti, infatti, ha chiesto alla Regione la Via per la lavorazione e stoccaggio di rifiuti pericolosi, smentendo ogni intenzione di produrre Css.
“Il nome di una città come Gubbio non può essere associata ai rifiuti – hanno evidenziato i Comitati ambientalisti – per storia, tradizione, folklore, artigianato, turismo e tanto altro. L’immondizia non è la sua identità. Da decenni non ci sono valutazioni sanitarie approfondite e dati epidemiologici né si aggiorna costantemente il registro tumori. Tre presidenti del Comitato per la Tutela Ambientale della Conca Eugubina sono morti di cancro”.
I manifestanti hanno chiesto vengano presi in considerazione “tutti i fattori di rischio ambientale a causa di impianti insalubri di prima classe” e ribadiscono la loro opposizione ai tre progetti “in difesa della salute e del buon nome del territorio”. Si schierano per l’ecodistretto, il progetto Rifiuti Zero, l’economia circolare e la difesa dell’identità e del paesaggio.
Presente al sit-in anche il sindaco Filippo Mario Stirati che ha ricordato Anselmo Barbetti, fondatore del Comitato ambientale Conca Eugubina, “sempre in prima linea nelle lotte per la salute e l’ambiente scomparso a fine febbraio. Dal 2014, quando mi sono insediato, uno dei punti fondamentali del nostro programma è stato esprimere l’inequivocabile no all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici della nostra città. L’attività dell’ecodistretto è un’operazione di democrazia ambientale, non nasce contro le cementerie o per il Css. L’abbiamo istituito perché vogliamo certificare la qualità di aria, acqua e suolo con indagini e studi già attivati da Università e Cnr. Tutto per rassicurare i nostri cittadini e valutare i dati della nostra qualità ambientale. Abbiamo ribadito alla Regione anche la richiesta per far ripartire il registro tumori, non aggiornato ormai da anni. Abbiamo investito in un consulente legale di profilo nazionale che stenda osservazioni sull’assoggettabilità a Via presentata dai cementifici e da Maio Tech. Vogliamo assolutamente sedere al tavolo della Conferenza Servizi in Regione con tutti i portatori di interesse per poter dire la nostra su questo tema. Sarebbe un fatto gravissimo se la Regione dovesse scegliere la via breve impedendoci di salire a Palazzo Donini. Sarebbe un vulnus e uno strappo istituzionale gravissimo”.
Sui social ha preso posizione l’ex sindaco Orfeo Goracci, presente a Padule insieme a Stirati: “Ho partecipato alla manifestazione organizzata dai comitati a difesa e tutela della salute e dell’ambiente nella conca eugubina. Altissima la partecipazione. Il popolo c’è. I soggetti istituzionali, e la Regione in particolare, non potranno prendere decisioni contro la volontà, le preoccupazioni e i timori di una comunità attenta e motivata”.
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