Il Gubbo con l’avvento di Gaetano Fontana ha ottenuto 13 punti in 9 giornate con una media di 1,44 a partita rispetto ai 21 in 18 (1,16), compreso il rendimento dell’attaccante Christian Tomassini (5 reti con il nuovo tecnico e 2 con il predecessore Roberto Taurino). Il presidente Sauro Notari ha parlato a Il Messaggero e con Vivogubbio.com.
Sono la vera svolta della stagione gli ultimi cinque risultati positivi con due vittorie?
“Sono convinto che la squadra ha cominciato a girare un po’ meglio ed è merito dell’allenatore, anche se è presto per fare le valutazioni in prospettiva. Penso che sia stata la scelta giusta cambia la panchina, l’ho fatto a malincuore ma dovevo intervenire. Il calcio è questo, si fanno delle cose che non si vorrebbero fare. Ora sabato ci giochiamo molto in casa contro il Legnago, incrocio le dita”.
Contro il Pineto la cosa migliore che ha visto?
“I ragazzi hanno messo tanto impegno ed è arrivata la vittoria con quell’autogol che abbiamo sfruttato. Bravi ai giocatori che hanno tirato fuori il massimo. E pensare che abbiamo giocatori fuori come Di Massimo che vedrei benissimo in questo gruppo, così come Franchini. Gli infortuni ci hanno penalizzato, credo che avremmo avuto qualche punto in più, senza togliere nulla agli altri. Avevamo costruito un certo discorso, adesso speriamo di venirne fuori”.
Ora l’obiettivo playoff è più vicino?
“Lo dirò con più precisione dopo sabato, non dobbiamo sbagliare contro l’ultima in classifica perché poi andremo a Pontedera che ho visto con il Carpi vincente con il gol di Fossati che gli abbiamo dato a gennaio”.
Chi potrà essere determinante per raggiungerli?
“Spero che Franchini ci possa dare una mano, ha struttura e ricordo ancora il derby a Perugia quando prese il rigore”.
Cos’ha portato Fontana in questa squadra?
“Mancava l’amalgama, in quasi 11 anni di presidenza ne ho viste tante e lo spogliatoio conta per il 30-35 per cento. Quando un tecnico è in grado di tenere unito il gruppo ha risolto tante cose e può portare la squadra a ottenere i risultati. Fontana ha fatto la differenza rispetto a Taurino, pur se con io con gli allenatori creo dei rapporti che vanno sopra di tutto, com’è stato pure con Braglia e Torrente. A un certo punto si devono prendere certe decisioni e questa scelta è stata fondamentale. Tra quattro opzioni ho scelto la soluzione giusta”.
Tommasini ha risposto al meglio sul campo agli intrecci del mercato?
“Lui ha ascoltato i discorsi tra me e i direttori. Mi ha sempre detto che a Gubbio stava bene e sarebbe rimasto volentieri. L’ho tenuto e a giugno vedremo. Fossati è voluto andare via e l’abbiamo accontentato, non forziamo nessuno”.
A gennaio si poteva fare di più sul mercato?
“Sì, sia in uscita che in entrata ma purtroppo non si sono incastrate un po’ di cose. Bisogna essere bravi a mettere le persone giuste al posto giusto, è fondamentale in un’azienda e nel calcio ancora di più”.
Al “Barbetti” venerdì scorso c’erano solo 146 paganti e pochi abbonati: giocare di notte in pieno inverno e per giunta a San Valentino ha senso?
“Mi sono fatto sentire con il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, ma hanno le mani legati per gli accordi presi. Sul pubblico mi chiedo se il problema sono io, ho dei dubbi. Adesso è cambiato il sistema con le televisioni: venerdì era freddo e tanti dicono chi me lo fa fare, preferendo stare sul divano a guardare la partita. Se c’è qualcuno che mi vuole dare consigli, li accetto tutti e faccio le valutazioni su come agire. Non capisco né tollero le critiche cattive”.
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