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Parcheggi a pagamento: la doppia faccia della Lega che prima contestava l’incremento e oggi lo giustifica

L'ex Seminario a San Martino

Ha una doppia faccia la Lega. Il partito di Salvini oggi a Gubbio difende la Giunta Fiorucci sul piano parcheggi a pagamento, con l’estensione dei posti auto regolati da parcometri nell’ala sinistra dell’ex seminario per fare cassa (sia il Comune che il gestore Sis), dopo che in passato ha attaccato pesantemente la Giunta Stirati nel chiedere spiegazioni con l’allora consigliere Michele Carini, che stava all’opposizione.

“Non è forse vero – dicono i leghisti in una nota in risposta ai LeD – che nel Consiglio Comunale del 19 gennaio 2023 l’allora vicesindaco Alessia Tasso rispose a un’interrogazione del consigliere comunale Michele Carini dell’opposizione dell’epoca affermando che la Giunta Stirati aveva in programma, e riteneva cosa buona e giusta, di estendere progressivamente la modalità a pagamento alla gran parte dei parcheggi comunali eugubini ispirandosi al modello Assisi? Il gruppo consiliare della Lega precisa che l’Amministrazione Fiorucci non ha scelto la linea dell’estensione totale dei parcheggi a pagamento, mentre rimangono molte aree di sosta libera. Vorremmo ricordare che la decisione attuale sul parcheggio dell’ex seminario è stata resa inevitabile proprio dalle decisioni prese l’anno scorso dalla precedente Giunta Stirati che da una parte ha vincolato contrattualmente il Comune con la nuova società di gestione dei parcheggi Sis, esponendo il comune al rischio di sgradevoli contenziosi con il gestore se diminuisce il numero dei parcheggi a pagamento, e dall’altra ha reso non usufruibili il parcheggio il viale del Teatro Romano e piazza Quaranta Martiri, la prima riservandola alla sosta dei bus di linea e la seconda con i lavori di rifacimento”.

Sostanzialmente la Lega quando stava all’opposizione criticava l’Amministrava Comunale guidata da Stirati per fare cassa con i parcheggi a pagamento e oggi concorda con la Giunta Fiorucci che fa la stessa identica cosa, tradendo la promessa elettorale e d’insediamento del sindaco che non avrebbe reso a pagamento la nuova area riqualificata all’interno dell’ex seminario.