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Pd, riparte la guerra per bande: i reggenti scrivono a Elly Schlein. Lite sul congresso

Il Partito Democratico di Gubbio ricomincia a litigare. Riparte la guerra per bande con la lotta di potere per prendere in mano il partito, uscito bastonato anche dalle ultime elezioni comunali. I reggenti Nicola Aloia, Ubaldo Casoli, Gianni Fabbretti, Giovanni Manca e l’ex assessore Giovanna Uccellani entrata nel partito prima delle elezioni hanno scritto una lettera aperta al segretario nazionale Elly Schlein. Denunciano una serie di manovre nel partito, riaprendo il discorso delle tessere e delle correnti che nel Pd è sempre stato dirimente per avere in mano la situazione anche se poi alle elezioni i risultati in sede locale sono puntualmente disastrosi da anni. Pesante l’attacco al segretario regionale del partito, Tommaso Bori. Difficile capire come reagirà la Schlein che a Gubbio c’è stata di passaggio durante la campagna elettorale delle ultime regionali per sentirsi dire, in piazza San Martino, che la sinistra divisa ha consegnato dopo 78 anni la città alla destra.
“Carissima segretaria – scrivono i reggenti -, lo svolgimento di un Congresso è, per un partito, un’occasione di verifica del percorso realizzato, di elaborazione di proposte progettuali che riguardano il proprio essere, il proprio futuro, stare nel proprio territorio, fra e con le persone, facilitare e sostenere la crescita ed il ricambio generazionale dei gruppi dirigenti nonché il contributo alla vita politica, nazionale ed internazionale. Questo momento,specialmente in un partito di massa quale è il Pd, ha senso e significato se riesce ad aprirsi al massimo alla società civile a tutti i livelli da quello dei circoli a quello nazionale, creando occasioni di incontro, di confronto e di coinvolgimento. Il partito che tu hai ipotizzato al momento della tua elezione (che abbiamo fortemente sostenuto) ci è sembrato facesse di questo modo di operare la sua caratteristica principale. Sappiamo bene che c’è il cancro del correntismo che fa preoccupare solo di avere maggiore spazio per se stessi e per i propri adepti e che questo rende difficile ogni progetto di radicale riforma del partito. Vogliamo segnalarti quello che sta succedendo a Gubbio per decisione della segreteria regionale che si sta muovendo al di fuori di ogni regola statutaria e con logiche che non vogliamo definire. Ebbene a Gubbio il tesseramento per il prossimo congresso regionale è stato affidato ad una sola persona, non si sa a che titolo (se non che sia di fiducia dell’attuale segretario regionale!) che detiene solo lui le tessere, che le distribuisca con criteri tutti suoi, che solo lui può certificarle( in caso contrario non sono valide a suo dire). Nessuno sa che presto ci sarà il congresso perché il tutto viene strategicamente fatto con la massima riservatezza. Il tentativo palese, a nostro avviso, è quello di lasciare fuori quell o che di più propositivo e fresco il centro sinistra eugubino può esprimere o, in ogni caso, di imbrigliarlo per depotenziarlo. E’ stata data perperentoria la data del 31 dicembre per tesserarsi e quindi partecipare al congresso, comunicandolo di fatto il 31 dicembre. Non la facciamo più lunga, perché dovremmo parlarti anche di un commissariamento abortito, perché fuori da ogni logica e da ogni regola statutaria, per il quale avevamo fatto ricorso, poi decaduto, perché il commissario si è dimesso prima che gli organi di garanzia potessero pronunciarsi. Poi dovremmo dirti, se già non lo sai, che alle elezioni comunali nel 2019 il Pd ha preso il 7 per cento con candidato sindaco quella stessa persona delegata a gestire il tesseramento oggi e alle amministrative del 2024 il 6 per cento sempre sotto la stessa regia; aggiungiamo a tutto questo il fatto sostanziale che è stata regolarmente eletta dall’assemblea degli iscritti una reggenza che viene completamente ignorata da questa deriva dirigenziale che, pur decisamente minoritaria, determina il suo autoritario operare in ossequiosa osservanza del segretario e suoi stretti collaboratori; che il Pd è stato 20 anni all’opposizione di maggioranze di sinistra e di centro sinistra e che nei 23 anni i due che ha governato ha fatto commissariare il comune; . A questo punto viene da chiedersi se questo metodo di tesseramento sia stato utilizzato perché a Gubbio ci siano preoccupazioni di infiltrazioni mafiose o di criminalità, altrimenti non si capirebbe. In realtà si capisce benissimo, ma questo non è il Pd come lo abbiamo pensato e abbiamo contribuito a far nascere, è un’altra cosa. Crediamo che il tesseramento, per partecipare al congresso. come avviene di solito, vada prorogato fino al 31 gennaio; come reggenza assumeremo iniziative politiche aperte con tutti quelli che hanno come riferimento il Partito Democratico ancora maggioritario in città quando non si vota per le comunali, affinchè si arrivi al congresso con una prospettiva di forte rinnovamento e di riaccreditamento del partito con la città di cui è diventato un corpo completamente estraneo”.