Lettera aperta del sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ormai ex commissario del Pd di Gubbio.
Carissimi tutti, mai avrei pensato di dover scrivere queste parole, la passione per la politica e il grande amore che mi lega indissolubilmente al mio partito ormai da decenni, mi ha fatto sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, anche nei momenti di più grande difficoltà (e ce ne sono stati tanti ve lo assicuro). Nella mia vita politica e professionale ho sempre affrontato le sfide con grande determinazione e sempre in maniera leale e trasparente, mettendoci la faccia e soprattutto, guardando sempre negli occhi gli interlocutori che avevo di fronte. Non mi è mai capitato di dire e fare una cosa il giorno prima e l’esatto contrario il giorno dopo, non mi sono mai concesso il lusso, (sport quotidiano di molti, forse troppi nel nostro partito), di stare alla corte del capo bastone di turno, perché sono stato, sono e resterò sempre un uomo libero.
Con questo spirito e con la sola ambizione di provare ad essere utile alla mia comunità politica ho accettato la sfida di provare a dare una mano per ricostruire un partito degno di tale nome anche nella città di Gubbio, città alla quale sono legato non solo da rapporti familiari, ma nella quale nel tempo ho costruito rapporti di amicizia e di reciproca stima con tante persone.
L’ho fatto non per dimostrare di voler esercitare un ruolo o peggio ancora di voler comandare, l’ho fatto esclusivamente perché la politica per me è passione ed impegno disinteressato e non mera ambizione personale o peggio ancora brama di potere.
L’ho fatto perché la mia comunità politica me lo ha chiesto e non come qualcuno ha continuato a dire e scrivere in maniera scorretta e vigliacca in questa settimane, perché il sottoscritto doveva prepararsi la strada non so bene per cosa.
L’ho fatto perché continuo a pensare, nonostante tutto, che non ci sia nulla di impossibile e che prima o poi il senso di responsabilità e il rispetto per la nostra comunità politica sarebbe prevalso, rispetto ad anni di inutili quanto insensate lotte fratricide e personalismi che nulla hanno a che vedere con la politica, l’etica e la morale, che dovrebbe contraddistinguere chi decide di impegnarsi in politica.
L’ho fatto perché il nostro territorio poteva avere una grande opportunità, quello di avviare un percorso che finalmente ci avrebbe potuto portare ad una forte unità di intenti per assurgere a quel ruolo che per troppi anni ci è stato negato anche per responsabilità nostre.
L’ho fatto perché avevo in mente di ricostruire un percorso finalmente partecipato fatto di iniziative aperte su tutto il territorio, per tornare a fare quello che per tanto tempo non si è fatto, con il contributo di tutti, nessuno escluso.
Ma evidentemente, il mio approccio aperto, trasparente, costruttivo, umile e disinteressato era troppo o troppo poco, per quel manipolo di “statisti eugubini”, che somigliano molto al giapponese che dopo 20 anni dalla fine della guerra ancora era alla ricerca di un nemico.
Già, perché mentre il sottoscritto incontrava persone interessate a dare una mano alla ricostruzione del Pd, c’era chi scientemente continuava serenamente a discutere di articoli e commi dello statuto, di 200 voti mancati nelle scorse elezioni regionali, di grandi strategie che ai cittadini interessano talmente tanto che hanno ben deciso di consegnare la città nelle mani della destra.
Della serie, mentre il popolo da segnali netti ed inequivocabili che dovrebbero far sobbalzare sulla sedia chi pensa di essere a vario titolo un dirigente politico, c’è chi sceglie di rimanere a suonare come l’orchestrina del Titanic una musica che gli eugubini ma tutto il popolo del centro sinistra in generale non vuole più ascoltare, Ma non solo ai cui interpreti e protagonisti ha dato lo sfratto dopo 78 anni di storia repubblicana nella città dei 40 Martiri.
Ma vi è di più, mentre il sottoscritto guardava negli occhi tante persone e dialogava con tanti eugubini anche e soprattutto non iscritti al partito ma pronti a partecipare a questo percorso e che avevano riposto speranza e grandi aspettative nell’apertura di una nuova fase che rappresentasse un taglio netto con il passato, c’era chi non curante di tutto ciò continuava a divertirsi nel diffondere comunicati stampa e lettere che avrebbero fatto inorridire anche il più bravo e competente psichiatra di questa terra.
L’apice si è toccato però, quando al sottoscritto alcuni di questi “statisti”, hanno addirittura offerto un ruolo non ben definito, anzi inventato di sana pianta di coordinatore del territorio, o altri ancora hanno convocato incontri per discutere di elezioni provinciali o non so bene cosa, altri hanno avuto il buon cuore di scrivere missive lunghe una quaresima mezz’ora prima di una riunione concordata una settimana prima per giustificare in maniera maldestra la loro assenza, altri ancora hanno preannunciato l’invio di altre e non meglio identificate missive.
E allora fermi tutti, al sottoscritto non servono sedicenti incarichi o strapuntini, non mi serve visibilità, la politica per me è passione ed impegno civico e null’altro.
Se si vuole legittimamente proseguire sulla strada della distruzione del Pd e del centrosinistra a Gubbio fatelo pure ma senza di me, non sono interessato, per me la politica è una cosa troppo seria per essere ridotta ad una perenne ricerca personale di un posto al sole e peggio ancora di un becero campanilismo da quattro soldi che non ha ormai da tempo più motivo di esistere.
Ringrazio le tante, tantissime persone don le quali ho avuto il piacere di interloquire in maniera seria e costruttiva, che mi hanno manifestato stima e rispetto personale, cosa che mi ha fatto molto piacere e di cui sarò infinitamente grato.
Provo un sentimento di profonda pena invece nei confronti di chi, mancandomi di rispetto non dal punto di vista politico ma personale, ha preferito sottrarsi al confronto libero e democratico, per motivi molto poco nobili e che nulla hanno a che vedere con la politica e il bene dei cittadini, continuando a perpetrare un amichettismo becero ed inconcludente, che ne certifica lo spessore umano e politico.
Tutto ciò non mi appartiene per cultura politica e personale, sono lontano anni luce da questi atteggiamenti opportunistici ed ambigui, come lo sono la maggioranza dei cittadini eugubini che hanno pensato bene di non dare più fiducia a queste persone ed a questi metodi.
Per questo con profondo rammarico non posso permettermi per dignità politica e personale di continuare a contribuire alla distruzione, perché la mia storia racconta di un’esperienza di vita, professionale e politica tesa sempre e comunque alla costruzione, al rispetto personale e politico di chi la pensa diversamente da me seppur a volte nel duro e serrato confronto.
Auguri sinceri a chi vuole continuare a pescare nel torbido sempre e comunque, tenendo i piedi su più staffe per mero interesse personale, andate pure avanti, proseguite, ma fatelo senza di me e mi sento di poter dire senza tanti di noi, che invece continueranno nel proprio impegno quotidiano gomito a gomito coi problemi delle persone, buona lettura dello Statuto del Pd e mi raccomando continuate a fare festa quando si continuano a perdere pezzi e risorse umane e politiche, del resto la cifra di quello che siete e rappresentate è sotto gli occhi di tutti.
Ad maiora
Quando lavoravo a Gualdo te lo dicevo che a Gubbio la politica intesa come tale non funzionava!! I troppi personalismi hanno rovinato il bene comune .La tua scelta di dimetterti non fa altro che accrescere la stima che ho nei tuoi confronti ! Ti auguro un mondo di bene
L’errore più grande,relativamente alla disastrosa situazione attuale del PD eugubino, è stato fatto nel momento in cui si è negata la formazione di un secondo circolo PD, colpa di coloro che consigliati in malafede non hanno saputo cogliere questa opportunità.
Un secondo circolo che, con l’apporto di nuove idee
e sopratutto con un nuovo modo di fare politica, il coinvolgimento di tanti giovani e il supporto di tanti ex tesserati, avrebbe ridato linfa vitale .
E’ stata persa una grande opportunità per la rinascita di un PD credibile.