Effetti devastanti della pandemia sui lavori pubblici, con i prezzi delle materie prime incontrollati nel salire. È inattivo, senza neppure immaginare se e quando partirà, il cantiere per il tratto a ovest della strada statale Pian d’Assino da Mocaiana al bivio per Pietralunga, mentre si allungano i tempi per la ciclovia sul vecchio tracciato dell’ex ferrovia dell’Appennino Centrale rimasta attiva dal 1887 al 1944. Se ne occupa il Messaggero nell’edizione di giovedì 3 febbraio.
PIAN D’ASSINO. L’impresa Collini Lavori Spa di Trento si è ritirata dopo aver fatto due conti scoprendo che i 54 milioni previsti dal capitolato non sono sufficienti a coprire le spese per i materiali destinati alla realizzazione del percorso di 3,7 chilometri che comprende il nuovo svincolo di Pietralunga, tre gallerie lunghe complessivamente 1,3 chilometri (pari a circa il 35 per cento del tracciato), quattro viadotti e tre sottopassi. Dall’8 febbraio 2017, quando Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’esito della gara d’appalto, non sono mai iniziati i lavori tra le lungaggini tecnico-burocratiche, le pressioni e le solite promesse fumose dei politici di turno. Il percorso da Mocaiana a Montecorona e all’innesto con la E-45, è sempre più prigioniero di mezzi, soprattutto pesanti, con pericoli e disagi all’ordine del giorno. Le complicazioni economiche stanno diventate insormontabili con il sindaco Filippo Mario Stirati che spera nella Regione e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche, che ha assicurato di sbloccare l’impasse ma senza indicare in che tempi.
CICLOVIA. Situazione complicata anche per la pista ciclabile sull’ex ferrovia dalla valle del torrente Assino a Mocaiana, sull’idea di recupero lanciata nel 2015 dall’associazione Valle dell’Assino. I lavori dovevano essere completati nel 2021, ma deve essere approvata dalla Regione una variante relativa ai costi della sette passerelle in ferro e acciaio, di cui cinque da 34 metri e due da 44 metri, tutte senza appoggi intermedi, con l’impresa fornitrice che ha chiesto una revisione dei prezzi. Il direttore dei lavori, l’ingegnere Federico Ragni, conta di risolvere tutto con l’installazione tra aprile e maggio. La ciclovia fa leva sullo stanziamento di tre milioni di euro, due dalla Regione e uno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
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