Ha spiazzato tutti la mossa di Orfeo Goracci di non rinunciare alla prescrizione. Negli ambienti della politica anche regionale e tra molti fedelissimi c’era l’idea che l’ex sindaco, soprattutto per convinzioni ideologico-politiche, sarebbe andato fino in fondo per ottenere l’assoluzione in primo grado e negli eventuali due gradi successivi. Invece la prescrizione cancella 18 reati su 20: ne restano in piedi due per altrettanti episodi di concussione e tentata concussione prescritti in qualche mese. Taluni vedono in questa mossa la prospettiva di Goracci di ricandidarsi a sindaco nel 2024 togliendosi ogni peso processuale e il rischio di un’eventuale condanna in primo grado, anche se alcune fonti vicine all’ex sindaco fanno trapelare di percorsi avviati per candidare Gabriele Tognoloni, ex consigliere comunale già suo alleato in passato.
Per il momento l’attuale consigliere comunale di minoranza non ha esternato sui social, dopo ripetuti interventi nei quali lo stesso Goracci ha espresso il convincimento che il processo volgesse al meglio e non c’erano timori sull’epilogo nel rivendicare l’estraneità ai fatti contestati e un comportamento corretto e legittimo negli atti adottati da sindaco. Avvalersi della prescrizione potrebbe alimentare considerazioni di ordine diverso, in attesa naturalmente di conoscere la sua posizione e le decisioni definitive che prenderà.
Goracci potrebbe cambiare idea, al di là di quanto annunciato martedì scorso 25 ottobre in aula dell’avvocato Franco Libori. Si procederà ad ascoltare i 18 testimoni indicati dall’ex sindaco, almeno fino alla maturazione della prescrizione, tenuto conto che dal 10 febbraio 2015, quando è cominciato il processo di primo grado, ne sono stati ascoltati solo 11 e ne mancano ancora un centinaio. La non rinuncia alla prescrizione è stata scelta pure dall’ex dipendente Umberto Baccarini dell’ufficio protocollo che ha avuto un ruolo marginale nella vicenda scoppiata con gli arresti di taluni imputati il 14 febbraio 2012.
Hanno invece rinunciato alla prescrizione gli altri 6 imputati, ovvero l’ex vicesindaco poi sindaco traghettatore Maria Cristina Ercoli, gli ex assessori Lucio Panfili e Graziano Cappannelli e i dipendenti comunali Lucia Cecili e Nadia Ercoli, oltre all’ex segretario generale Paolo Cristiano che è atteso in aula alla prossima udienza il 21 novembre alle ore 13.30 per annunciare la rinuncia prospettata martedì dal suo legale, David Brunelli.
Il processo andrà avanti con tempi biblici per la sfilata dei testimoni e gli eventuali appelli, mentre Goracci archivierà la vicenda con 58 giorni tra carcere a Capanne e domiciliari, fino alla prescrizione.
Resta, infine, il patteggiamento a 16 mesi di Marino Cernicchi, ex assessore ai Lavori pubblici fedelissimo dell’ex sindaco.
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