Sono state rese note le motivazioni della sentenza con la quale il 16 dicembre 2024 il tribunale di Perugia nell’ambito dell’inchiesta e processo Trust ha prosciolto Orfeo Goracci e l’ex dipendente comunale Umberto Baccarini per prescrizione relativamente ai reati più gravi contestati, mentre Goracci e gli altri imputati (anche chi ha rinunciato alla prescrizione) sono stati prosciolti dal reato di abuso d’ufficio che è stato depenalizzato con Decreto legge numero 76 del 16 luglio 2020 varato dall’allora governo di Giuseppe Conte con Movimento 5 Stelle e Pd, prima ancora dell’ulteriore riforma Nordio approvata nei mesi scorsi dal centrodestra guidato da Giorgia Meloni.
La sezione penale del tribunale di Perugia presieduta da Mariella Roberti, con Edoardo Esposito giudice estensore e Paolo Sconocchia giudice, ha riservato un passaggio nelle 29 pagine alla richiesta esplicita di Goracci, attraverso il suo legale di fiducia Franco Libori, di un pronunciamento nel merito al di là dell’intervenuta prescrizione a cui l’ex sindaco ha deciso di avvalersi non rinunciandovi come invece hanno fatto gli altri imputati Maria Cristina Ercoli (assessore e vicesindaco con Goracci, poi sindaco pro-tempore quando Goracci approdò in Regione), Lucio Panfili (ex assessore considerato dall’accusa come l’ideologo del cosiddetto gruppo Goracci), Graziano Cappannelli (ex assessore), Lucia Cecili (funzionaria comunale all’ufficio tributi), Nadia Ercoli (dipendente comunale al servizio di Polizia Locale) e Paolo Cristiano (ex segretario comunale a Gubbio con Goracci sindaco).
“Per quanto riguarda la posizione di Orfeo Goracci – si legge nella sentenza – relativamente ai reati a lui ascritti l’esito favorevole di cui all’articola 129 comma 2 del codice di procedura penale dev’essere sicuramente escluso in considerazione di quanto è emerso, nel corso del dibattimento: dalla trascrizione delle conversazioni intercettate; dalla documentazione in atti; dalle dichiarazioni rese dalle persone offese Nadia Minelli, Gabriele Silvestri, Franco Bazzurri e Lorenzo Rughi”.
Goracci resta, dunque, con il proscioglimento per prescrizione per i reati più gravi contestati dall’accusa. Nel merito non vi è stata assoluzione come invece confidava l’ex sindaco che fin dall’arresto, il 14 febbraio 2012, si è sempre proclamato innocente, estraneo a tutti i fatti contestati, ribadendo tale posizione anche durante il processo cominciato nel 2015.
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