Il caso del crocefisso nella sala Consiliare di palazzo Pretorio arriva ai vertici nazionali e regionali della destra. Rinascimento Eugubino che ha proposto la collocazione ha deciso di scrivere a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri e presidente di Fratelli d’Italia; Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e segretario della Lega, e Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e segretario di Forza Italia, oltre che per conoscenza a Emanuele Prisco, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Riccardo Augusto Marchetti, segretario regionale della Lega e Andrea Romizi, coordinatore regionale di Forza Italia, e all’onorevole Simona Bordonali, prima firmataria della proposta di legge per l’obbligo del crocifisso nelle aule pubbliche.
“Ci rivolgiamo a voi – scrive il movimento civico nella lettera a firma di Renzo Menichetti – con la franchezza e il senso di responsabilità che la situazione richiede. A Gubbio, dopo oltre ottant’anni di dominio ininterrotto della sinistra, le elezioni del 2024 hanno portato per la prima volta la destra al governo della città. Una svolta storica, che avrebbe dovuto rappresentare un cambio di paradigma. E invece oggi, anziché una discontinuità, assistiamo al ripetersi delle stesse logiche, delle stesse scelte e, fatto ancora più inquietante, al rifiuto del crocifisso da parte di chi si proclama di centrodestra. Il centrodestra ha vinto formalmente, ma ha perso culturalmente e identitariamente. Ci riferiamo a una realtà locale che, pur portando i simboli dei vostri partiti, non ne incarna i valori, né l’ispirazione ideale. Questo scollamento era stato da noi già denunciato in campagna elettorale, al punto da scegliere, per coerenza, di presentarci con liste civiche, pur condividendo sul piano nazionale le battaglie che hanno reso grande il centrodestra in Italia. Chi oggi governa Gubbio ha ottenuto i simboli del centrodestra, ma non ne rappresenta affatto i princìpi. I simboli sono autentici, le idee sono contraffatte. La conferma definitiva arriva oggi, alla vigilia di una vergognosa manovra che si sta compiendo in Consiglio Comunale: l’affossamento, con la scusa dell’astensione, dell’ordine del giorno per l’esposizione del crocifisso nell’aula Consiliare. Un gesto di identità culturale e spirituale che rappresenta da sempre una battaglia storica delle vostre forze politiche. Vogliamo ricordare che lo stesso proponente dell’ordine del giorno (Luigi Girlanda, ndr), oggi consigliere d’opposizione in una lista civica, fu, nel 2011, il consigliere comunale più votato dell’intero Consiglio, nonostante appartenesse a una forza di minoranza come il Popolo della Libertà. E fu proprio lui, allora, a ottenere – con il sostegno di una maggioranza di sinistra – l’abolizione del registro delle coppie di fatto. Oggi, quello stesso consigliere non riesce a far approvare un semplice ma simbolico ordine del giorno da forze che dovrebbero essere a lui più affini, forze che portano i simboli del centrodestra ma ne hanno rinnegato i valori fondamentali. Ricordiamo che la Lega ha presentato in Parlamento una proposta di legge, a firma dell’on. Simona Bordonali, per rendere obbligatoria la presenza del Crocifisso in tutte le aule consiliari italiane, con una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro per chi non la rispetta. Eppure a Gubbio, il centrodestra, o ciò che ne resta, si prepara ad affossare la medesima proposta. In silenzio. Per convenienza. Per calcolo. E non basta: in un colloquio diretto tra un consigliere di maggioranza della Lega e il proponente dell’ordine del giorno, nel tentativo estremo di riportare almeno la Lega alla coerenza con i propri ideali, è stato detto chiaramente che ‘nel partito non tutti sono d’accordo con le ostentazioni del rosario da parte di Salvini’. Una frase che parla da sola, e che testimonia lo smarrimento valoriale di chi, pur portando un simbolo, ne rinnega il contenuto. Il Consiglio Comunale si terrà martedì (1° aprile). Invochiamo da parte vostra un intervento chiaro e netto, che possa evitare questo tradimento dei principi della destra e restituire coerenza, coraggio e verità a una battaglia che merita di essere portata avanti con orgoglio. Perché il centrodestra, se vuole essere credibile, deve tornare a essere destra. E la destra, se smette di difendere il Crocifisso e ciò che rappresenta, smette di esistere”.
Le istituzioni sono e devono rimanere laiche. I simboli religiosi, coloro che fanno proselitismo e le pratiche religiose tutte ne devono rimanere fuori.
Tutte le fedi e le non fedi vanno rispettate, per far si che ciò accada queste devono rimanere al loro posto ovvero fuori dalle istituzioni.
possibile che davvero dobbiamo sprecare tempo e soldi per parlare di dov mettere i crocifissi? Il vostro dio non è onnipresente? lui lo sa bene chi è un bravo cristiano, fatevelo bastare finché non crescete e capite quante energie e soldi sprecati vi spillano la chiesa e la destra stessa