Il movimento civico Gubbio Città Futura, che fa capo a Leonardo Nafissi e Jacopo Cicci, torna ad agitare il dibattito nella sinistra eugubina: “La scorsa settimana Pd, M5s, Psi e Sinistra italiana hanno annunciato la nascita di un tavolo permanente del Patto Avanti a Gubbio. Molti cittadini e giornalisti ci hanno chiesto perché Gubbio Città Futura sia stata esclusa. Vogliamo rispondere a queste sollecitazioni, contribuendo al dibattito sull’unità del fronte progressista. |
Patto Avanti senza i Civici: errore o esclusione voluta?
Il Patto Avanti è nato in Umbria nel 2023 con cinque forze politiche: Pd, M5s, Avs, Psi e Civici umbri. Eppure, a Gubbio la componente civica è stata esclusa. Una svista o una scelta precisa? |
Le dichiarazioni ai media di Simone Pellegrini, segretario locale di Sinistra italiana, e il tenore del comunicato inviato da Alessia Tasso non lasciano molti dubbi: l’esclusione, almeno in questa prima fase, è stata voluta. Non solo tutti i civici di centrosinistra locali sono stati ignorati, ma persino i Civici umbri, che hanno contribuito alla nascita del Patto Avanti regionale e che a Gubbio sono rappresentati proprio da Gubbio Città Futura. Una contraddizione evidente rispetto a quanto dichiarato a Terni dagli stessi dirigenti regionali del Patto Avanti, che si sono riuniti il 21 gennaio per celebrare i successi delle candidature civiche di Vittoria Ferdinandi e Stefania Proietti. |
Il peso delle forze civiche a Gubbio
L’esclusione appare ancora più surreale considerando che a Gubbio le liste civiche di centrosinistra hanno ottenuto risultati nettamente superiori a quelli dei quattro partiti: 41% contro il 12,7%, con la coalizione Gubbio Futura al 20,4%. |
Ignorare questi numeri significa non comprendere l’esito del voto e le reali aspettative degli elettori, oltre a voltare le spalle a un modello di collaborazione che altrove ha portato al successo. Se a Perugia e in Regione l’alleanza tra civici e partiti ha funzionato, perché a Gubbio si è scelto di escludere chi rappresenta la maggioranza dell’elettorato progressista? |
Quale Partito democratico?
Nel frattempo, il Pd eugubino sta attraversando una fase congressuale che ridefinirà il suo assetto e la sua dirigenza. In questo scenario, ci sembra prematuro costruire alleanze locali senza sapere ancora chi saranno gli interlocutori e quale sarà la loro concezione del centro sinistra e il loro approccio nei confronti delle forze politiche presenti in Consiglio comunale. |
Quello che è certo è che Gubbio Città Futura continuerà a lavorare per costruire un’alternativa credibile a tutta la destra: sia quella che governa con Fiorucci, sia quella di minoranza rappresentata da Rocco Girlanda. |
Unità del centrosinistra: sì certamente, ma con metodo e rispetto
L’unità non può essere solo un’operazione di facciata o un calcolo di convenienza. Deve essere un processo inclusivo, che valorizzi tutte le realtà progressiste nel rispetto delle loro specificità. L’esclusione dei civici a Gubbio è stata un errore e un regalo al centrodestra. Ci auguriamo che possa prevalere il buon senso, superando rancori personali e protagonismi, per il bene della città. Noi di Gubbio Città Futura restiamo aperti al dialogo, convinti che solo un confronto vero e leale possa offrire a Gubbio una concreta alternativa al centrodestra. |
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